Dopo la Colacem, anche Herambiente ha inteso fare delle precisazioni alla luce delle notizie apparse di recente sugli organi di informazione locali. Le affermazioni sul termovalorizzatore di Pozzilli sono state definite “molto gravi, irresponsabili e destituite di ogni fondamento tecnico-scientifico”. In ogni caso, per permettere al dibattito di svilupparsi in maniera informata e consapevole, Herambiente offre la possibilità di una conoscenza diretta dell’impianto e, a questo scopo, invita chiunque lo desideri a visitarlo, ad entrare nella sede e a confrontarsi con i tecnici e gli operatori che lo gestiscono ogni giorno. “Il nostro impianto è aperto e visitabile – commenta Filippo Brandolini, Presidente di Herambiente -. E’ sufficiente una email per venire a conoscerlo da vicino e toccarne con mano il funzionamento, le tecnologie all’avanguardia impiegate, i sistemi di controllo che lo monitorano, a parlare con le persone che vi lavorano e che vivono in questo territorio. Crediamo nel valore di un confronto costruttivo, basato su evidenze scientifiche e misurabili, consapevoli che le nostre pratiche non soltanto rispondano a tutti i requisiti di legge ma rappresentino anche importanti standard di riferimento a livello europeo, nella piena tutela della salute dei cittadini e dell’ambiente”. “I controlli – si legge in una nota di Herambiente – sono costanti, sia da parte di Herambiente che degli organi competenti. Il monitoraggio è continuo, tutti i principali parametri delle emissioni prodotte sono analizzati ogni 40 secondi, trasmessi agli enti di controllo (Arpa Molise), pubblicati e aggiornati ogni mezz’ora sul sito web www.herambiente.it, visibili quindi a chiunque, a garanzia della massima trasparenza e correttezza. L’impianto è dotato delle migliori tecnologie disponibili, così come tutti i termovalorizzatori di Herambiente, e grazie a questo le sue emissioni sono mediamente inferiori di oltre l’80% rispetto ai limiti fissati dalla normativa. Dai numerosi studi e piani di monitoraggio svolti da enti competenti e riconosciuti istituti universitari non sono mai emersi impatti negativi attribuibili al termovalorizzatore di Pozzilli. L’impianto gode di tutte le principali certificazioni nel campo della gestione ambientale, sicurezza e qualità, e tra queste anche l’Emas, il massimo grado di certificazione ambientale europeo. Si tratta di un grande lavoro da parte di Herambiente e di tutti i dipendenti che lavorano nell’impianto, a riprova dell’impegno e dell’attenzione per la tutela dell’ambiente. A questo proposito ricordiamo anche che quello di Pozzilli è il primo impianto di sfruttamento energetico dei rifiuti del Sud Italia ad avere questa registrazione. La termovalorizzazione è molto diffusa in Europa dove sono attivi oltre 450 impianti di incenerimento dei rifiuti collocati a volte anche all’interno dei centri urbani: paesi come Svezia, Finlandia, Danimarca, conferiscono nei termovalorizzatori oltre il 50% dei loro rifiuti. I dati ufficiali dell’Istituto Superiore per la ricerca e la protezione ambientale, inoltre, attestano che le fonti rilevanti delle emissioni in atmosfera sono in particolare il riscaldamento e il trasporto mentre la termovalorizzazione dei rifiuti fornisce un contributo del tutto marginale. Come dimostrano tra l’altro i recenti risultati delle centraline posizionate dall’Arpa a Venafro: il divieto di transito ai mezzi pesanti ha fatto registrare una riduzione sensibile nella rilevazione delle PM 10”. Per visitare l’impianto di Pozzilli è sufficiente mandare una email all’indirizzo pozzilli@gruppohera.it.