Era stata accusata di rivelazione di segreto istruttorio, per aver divulgato, nel febbraio 2014, la notizia dell’indagine Biocom a carico del Presidente della Regione Frattura. Lo stesso governatore l’aveva denunciata. Il Giudice per l’udienza preliminare di Campobasso, Maria Rosaria Rinaldi, ha assolto la giornalista Giovanna Ruggiero per non aver commesso il fatto. A difenderla gli avvocati Massimo Romano e Luigi Iosa. Secondo la Procura di Campobasso, quella pubblicata dalla cronista era una notizia “veritiera, ma intempestiva”. Di qui la richiesta del rinvio a giudizio di Giovanna Ruggiero, in concorso con altre due persone, perché, sempre secondo la Procura, “la notizia avrebbe dovuto restare segreta” non essendo stati ancora compiuti gli atti garantiti. Nel febbraio di 4 anni fa, sulla Gazzetta del Molise fu pubblicato l’articolo dal titolo “Biocom, indagati Frattura e Del Cioppo”. Si riferiva, in sostanza, all’iscrizione nel registro degli indagati del governatore per il finanziamento pubblico di 265mila euro ricevuto dalla Biocom, quando ne era amministratore unico, per un impianto energetico mai realizzato. 265mila euro, tra l’altro, mai restituiti. Scattò così la denuncia da parte di Frattura, il quale, dopo aver chiesto all’ex direttore della Gazzetta del Molise di prendere informazioni sulla “fonte” della notizia, ne aveva registrato di nascosto una conversazione e sporto denuncia per associazione per delinquere e violazione della legge sulle associazioni segrete. Denuncia basata solo sul “racconto” di una persona che gli inquirenti stessi hanno ritenuto non attendibile e politicamente interessata. Ci fu comunque la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura. Giovanna Ruggiero ha sempre ribadito che si trattava di accuse totalmente infondate. I suoi avvocati, Luigi Iosa e Massimo Romano, hanno contestato punto per punto le tesi della Procura e hanno chiesto il rito abbreviato per dimostrare subito l’innocenza della cronista. Argomentazioni, quelle difensive, che sono state accolte in pieno dal Gup, dopo una lunga discussione in aula e nonostante la richiesta del Pubblico Ministero Schioppi di assoluzione con forma dubitativa per insufficienza di prove. Alla fine la giornalista è stata assolta con formula piena per non aver commesso il fatto. Nessun dubbio, nemmeno un ombra. “Una pronuncia ineccepibile che sancisce la totale estraneità della nostra assistita a qualsiasi addebito e fa salvo il sacrosanto diritto di cronaca giornalistica”- è il commento degli avvocati Iosa e Romano. Le motivazioni saranno rese note tra 90 giorni. “Ancora una volta – ha evidenziato Romano sulla sua pagina facebook – un giudice terzo ha spazzato via le incredibili accuse brandite da un potere politico manifestamente intollerante verso il dissenso e i contrappesi democratici. In questa, come nella vicenda di Bari – ha continuato – quello che è emerso è uno spaccato della storia del Molise di Paolo Frattura, un dark side allarmante ormai lampante in tutta la sua ‘’violenza’‘ e che in troppi si ostinano ancora a fingere di ignorare derubricandone le manifestazioni a “vicende private”. Ora un giudice imparziale ha ristabilito la verità dei fatti ancora una volta, sconfessando la versione del Presidente della Regione costituitosi parte civile per sostenere l’accusa in giudizio. Oggi – ha concluso Romano – possiamo dirlo: c’è un giudice anche a Campobasso. E vale ancora la pena di impegnarsi sul fronte della difesa dei fondamenti di una democrazia troppo spesso fragile rispetto al potere di turno”. “E’ una sentenza – ha scritto Giovanna Ruggiero sulla sua pagina facebook – che ha sancito il diritto del giornalismo d’inchiesta e la libertà di un cronista di raccontare notizie riguardanti un personaggio pubblico come il presidente della Regione e il suo coinvolgimento in un’inchiesta giudiziaria».