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giovedì, Giugno 27, 2024

Auto: l’Antitrust sanziona Dr, l’azienda annuncia ricorso

CronacaAuto: l'Antitrust sanziona Dr, l'azienda annuncia ricorso

L’Antitrust sanziona la Dr, l’azienda molisana annuncia ricorso e contesta il provvedimento. Si annuncia una battaglia sulla vicenda che coinvolge la fabbrica di automobili. Partiamo dalla sanzione, 6 milioni di euro di multa per aver attuato – secondo l’antitrust – pratiche commerciali scorrette. Per l’AgCom Dr nelle sue campagne pubblicitarie ha indicato l’Italia come origine e luogo di produzione delle auto commercializzate con i marchi Dr ed Evo. Si tratta però di auto prodotte in Cina, salvo marginali interventi di rifinitura. Una pratica dunque ingannevole secondo la tesi dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che contesta anche una altra questione: non sarebbero stati garantiti un adeguato approvvigionamento dei pezzi di ricambio e una corretta assistenza post-vendita, tramite la rete dei concessionari e delle officine autorizzate. Dr però non ci sta e a stretto giro fa sapere che non condivide la decisione dell’Agcom e la impugnerà. Nel merito, Dr osserva “che la delocalizzazione in Estremo Oriente di parte della produzione delle auto commercializzate dall’azienda molisana non è mai stata celata al pubblico e che tra l’altro è una pratica comune nel settore auto. Al tempo stesso, le campagne promozionali non hanno mai inteso pubblicizzare una pretesa integrale fabbricazione delle auto in Italia, quanto sottolineare il forte legame del gruppo automobilistico con il nostro Paese e la regione Molise sotto il profilo proprietario e storico.  Oltre ad evidenziare – prosegue la nota del Gruppo – le importanti fasi che si svolgono negli stabilimenti di Macchia d’Isernia in termini di ricerca e sviluppo, design, progettazione, aggiunta di funzionalità, rifinitura e completamento dei veicoli”.

Dr  precisa anche che “intende accrescere le fasi di lavorazioni in Italia, ampliando il proprio polo industriale di Macchia d’Isernia con un nuovo stabilimento produttivo, nella prospettiva dello sviluppo di nuovi modelli, anche ad alimentazione integralmente elettrica”.

Per quanto riguarda la questione dei pezzi di ricambio e dei tempi di attesa per ottenerli, l’azienda evidenzia che è stato omesso il fatto che la carenza dei pezzi è stata causata da una nota interruzione della catena di approvvigionamento del settore automotive avvenuta nel periodo post pandemia.

Una situazione definita “comune a tutto il settore e comunque ormai in fase di assorbimento, come provano i dati registrati dal Gruppo negli ultimi mesi che mostrano tempi medi di consegna dei pezzi di ricambio di poco superiori ai 2 giorni”.

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