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giovedì, Giugno 27, 2024

Campobasso: De Benedittis e Forte chiudono la campagna elettorale in piazza. Si vota per il ballottaggio domenica e lunedì

AperturaCampobasso: De Benedittis e Forte chiudono la campagna elettorale in piazza. Si vota per il ballottaggio domenica e lunedì

Diversi su tutto. Due idee della città e persino due musiche diverse per chiudere la campagna elettorale. Marialuisa Forte sceglie la canzone d’autore, Ado De Benedittis il jazz. Davanti a due popoli diversi e in due piazze diverse, la candidata sindaca del fronte progressista, saldato al cantiere civico, e quello del centrodestra hanno chiuso una delle campagne elettorali più infuocate di sempre per la conquista del comune di Campobasso. Si vota domenica e lunedì e lunedì sera, si spera in tempo utile per assistere alla partita dell’Italia, sapremo chi si sarà aggiudicato il turno di ballottaggio decretato dagli elettori l’8 e 9 giugno scorsi.

Prima ad aprire è stata Marialuisa Forte in piazza municipio, un intervento il suo aperto dai contributi arrivati dal fronte nazionale con il sostegno dei vari leader politici: Elly Schlein, innanzi tutto, e poi Giuseppe Conte, Ruotolo, Tridico, Decaro, Bonaccini, Bonelli, Fratoianni, Roberta Mori, Pierluigi Bersani. Cuore dell’intervento conclusivo è stato il tema dell’autonomia differenziata che metterebbe in pericolo l’esistenza e la sussistenza del mezzogiorno. Una riforma da contrastare e che è entrata prepotentemente nella campagna elettorale. E poi la vexata quaestio, il rompicapo dei seggi in consiglio comunale sono ancora da assegnare. Secondo Marialuisa Forte e i suoi compagni di viaggio, primi tra questi Ruta e Romano, i conti per l’assegnazione dei trentadue scranni a palazzo San Giorgio sono ancora tutti da fare e tutte le possibilità sono aperte. Quindi nessuna anatra zoppa data per scontata secondo Forte e soci.

Dall’altra parte a scendere in campo affianco ad Aldo De Benedittis è stato tutto il centrodestra compatto: una falange tra parlamentari, consiglieri e assessori regionali. Presenti tutti i segretari di partito: Di Sandro, Niro, Marone, Cofelice, Di Pietro; presente l’eurodeputato Aldo Patriciello con in tasca già il biglietto per Bruxelles; presente il senatore Claudio Lotito protagonista di un intervento a scoppio e detonazione che ha infiammato la piazza. Presente, e non poteva essere diversamente, anche il presidente della Regione Francesco Roberti che a più riprese ha contrapposto l’unità del centrodestra all’alleanza forzata – è stato detto – tra Marialuisa Forte e Pino Ruta. Al parterre del centrodestra, si è aggiunto anche il segretario nazionale di Forza Italia, vicepremier e ministro degli esteri, Antonio Tajani, che ha ribadito la bontà del progetto presentato dal centrodestra e incarnato da Aldo De Benedittis.

A quest’ultimo è spettato l’intervento conclusivo al cuore del quale c’è il tema che ha accompagnato tutta la campagna elettorale: la filiera istituzionale: ovvero il valore aggiunto determinato da una catena istituzionale omogenea espressa da una sola coalizione e che partendo da territorio giunga sino a Bruxelles.

De Benedittis ha poi ripreso il tema dei numeri: siamo maggioranza in Consiglio comunale senza ombra di smentita, ha detto. Un elettore su due ha scelto me, sette su dieci non hanno scelto la Forte. Questo il concetto politico espresso in termini aritmetici.

Adesso il sipario si chiude, le bocche si cuciono. Domenica e lunedì di vota e lunedì sera sapremo chi sarà tra Aldo De Benedittis e Marialuisa Forte il nuovo sindaco di Campobasso.

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