Le circostanze hanno voluto che il il mio primo intervento pubblico dopo l’elezione in Consiglio Regionale avvenisse nel Liceo Scientifico di Santa Croce di Magliano per parlare di una delle più belle figure della sinistra molisana nel comune in cui venne aperta nel 1908 la prima Camera del Lavoro della Provincia. Lo scrittore Davide Orecchio col racconto “ Città Distrutte. Sei biografie infedeli “ in cui tratteggia il profilo umano, sindacale e politico di NICOLA CRAPSI, ha vinto nel 2012 il premio letterario internazionale Mondello, il premo Napoli 2012 e il premio Volponi 2012. Un successo dovuto al talento del Direttore di Rassegna.it il sito web del settimanale della CGIL che rimase suggestionato dalla manifestazione del Primo Maggio del 2003 che si tenne a Santa Croce di Magliano e in particolare da un grande quadro col dipinto di un uomo deceduto da poco meno di 40 anni, con cui si apriva un corteo di bandiere rosse e dove una banda musicale intonava l’Inno dei Lavoratori, l’Internazionale, Bella Ciao e Avanti Popolo. Quell’anno la sfilata si concluse nel nuovo villaggio di San Giuliano di Puglia coi comizi di sindacalisti nazionali e di dirigenti della CGIL giunti da Brescia, Bologna, Palermo e Perugia in segno di solidarietà verso il Molise colpito dal terremoto. Con Davide provammo a rintracciare fonti d’archivio parlamentari, all’Istituto Gramsci, alla Fondazione Di Vittorio e testimonianze orali per pubblicare una biografia storica sul sindacalista rosso amato dal popolo e avversato dai vertici. Volevamo restituire dignità ad un elettricista, figlio di braccianti, che a capo della Camera del Lavoro di Santa Croce promosse uno sciopero alla rovescio nel 1920, arrestato e condannato a 3 anni di carcere a Larino per il quale si mosse l’avvocato e deputato socialista Ferri che in appello lo fece assolvere. Nicola Crapsi nel 1922 venne eletto Sindaco per poi essere defenestrato dai fascisti che gli distrussero la bottega e lo perseguitarono costringendolo a riparare prima a Agnone e poi a Giulianova. Rientrato nel 1945 in Molise, Nicola Crapsi assume la guida del PCI prima e poi della CGIL, fu consigliere comunale a Campobasso e Direttore del Patronato INCA. Si narra che era talmente benvoluto che la gente lo fermava per strada al punto che per arrivare dalla sede della Camera del Lavoro in Via Ferrari al Municipio impiegava due ore. Il PCI lo aveva sostituito nel 1949 con un dirigente abruzzese che nel 1953 venne eletto in Parlamento al suo posto, ma un gruppo di giovani comunisti locali tra cui Alfredo Maraffini, Mario Piscitelli, Antonio Montefalcone, Donato Del Galdo e altri avviarono uno scontro duro che arrivò nel 1960 sul tavolo della segreteria nazionale all’attenzione di Ingrao, Amendola, Longo e Berlinguer. Quei giovani ottennero la candidatura e l’elezione del primo comunista molisano alla Camera dei Deputati, ma le sofferenze di un’intera vita dedicata ai lavoratori lo stroncarono nel 1965. Davide Orecchio ha ripreso questa storia molisana e l’ha scolpita in un racconto che resterà negli annali restituendo merito a Nicola Crapsi e rilievo alla sinistra molisana, smarrita e frammentata a tal punto da non ricordare le proprie radici. E per questo sono consapevole di ritrovarmi come d’autunno sugli alberi le foglie, ma prima che il vento mi spazzi via, sono stato orgoglioso di parlare in una scuola, di un uomo, un sindacalista e un comunista che meriterebbe di essere studiato, conosciuto e apprezzato.