Surreale variazione di bilancio in Consiglio regionale. Per garantire il “premio” di reinserimento ai consiglieri regionali non rieletti, reperiti circa 500mila euro. Una spesa e una corrispondente norma che, al pari di altre, andrebbe cancellata.
Gam, Zuccherificio, ex Cattolica, Carrefour, Vibac, Ittierre: macché, la vera emergenza in Molise è il futuro degli ex consiglieri regionali. Una vera e propria bomba sociale che va disinnescata prima che si passi alle barricate, alla guerriglia senza tregua, all’occupazione manu militari dei palazzi regionali. Della delicatissima questione se n’è discusso nelle scorse ore in Consiglio regionale, nel corso di un’assemblea preceduta da fortissime contestazioni e tafferugli fuori da Palazzo Moffa.
Giunti stamane in prossimità del sacro palazzo, la nostra idea era che protagonisti di quelle furiose proteste fossero i lavoratori di una delle tante realtà industriali e commerciali alla canna del gas o, diversamente, il popolo degli indignati che per una ragione a noi ignota avessero anticipato la manifestazione prevista per il prossimo 23 novembre. Macché, nulla di tutto questo! Protagonisti del corpo a corpo con le forze dell’ordine, messe a durissima prova, non erano padri e madri di famiglia al colmo della disperazione ma gli ex consiglieri regionali. Quelli presenti nella precedente legislatura e non rieletti (o non ricandidati) alle elezioni regionali dello scorso febbraio. Tra il fumo dei lacrimogeni e gli sfollagente agitati dalla polizia c’è parso di scorgere i volti dei politici miti e pii di un tempo (pensiamo ai Tamburro, ai Chieffo, ai Chierchia, ai Bizzarro, tanto per fare qualche esempio) trasformatisi da angeli del focolare in macchine da guerra, in reincarnazioni del dio Thor armato di martello.
Ecco, questo scenario comico-apocalittico è la sintesi della mattinata trascorsa in Consiglio regionale dove si è discettato di una variazione di bilancio che, tra le altre cose, e sottraendo risorse ad altri settori, ha stanziato circa cinquecentomila euro (per l’esattezza 441.332) sotto la voce “Oneri per i premi di reinserimento dei consiglieri non eletti”. Basterebbe quella parola, “premi”, a dare la dimensione di come la misura sia ormai colma e di come sia stata ampiamente oltrepassata. Questa strampalata disposizione da circo equestre, quella del premio (sic!) di reinserimento, non può essere certo attribuita a Frattura & Co. che se la sono ritrovata tra i piedi, lascito di qualche protodemocristiano al Sidol; tuttavia a loro, al nuovo governo regionale, va imputato il fatto di non aver trasformato i gettoni d’oro destinati ai trombati (questa la parola esatta) in qualcos’altro: una medaglia di cartone, una lapide, un busto, un cippo, un affusto di cannone su cui giacere, un’iscrizione perenne sul sarcofago del Milite ignoto, una lampada eterna al cimitero di Arlington accanto alla tomba di Kennedy o un sacello d’oro al camposanto di Père–Lachaise affiancato alla fossa di Maria Callas. No, niente di tutto questo, l’idea geniale è stata quella di inserire nella manovrina di bilancio anche questa perla. Insieme alle altre. Sorvoliamo sul milione e mezzo di euro destinati a alle due provincie molisane che, come tutte le altre in Italia, sono destinate alla chiusura. Soffermiamoci invece su un’altra posta della variazione di bilancio: “Fondo spese obbligatorie”. Anche qui, un altro milione, centomila e rotti euro. E sapete dove andranno? Anche a pagare gli stipendi di lorsignori che, se non erano in piazza stamattina, non è detto che non ci vadano presto. Pensate: non hanno ancora ricevuto i rimborsi spesa di settembre e – poverini! – la paga di ottobre (da scucire, come gli affitti, nei primi giorni del mese successivo).
Preghiamo, fatta la manovra di bilancio (approvata da tutta la maggioranza con i voti contrari dei consiglieri del Movimento 5 Stelle – l’opposizione vera – e con l’astensione del resto delle opposizioni – l’opposizione finta) che gli uffici provvedano subito alla liquidazione. Non vorremmo mai che martedì prossimo, trovandoci dalle parti del Consiglio regionale, al posto dei pii consiglieri del tempo che fu, vedessimo tra i fumogeni i piissimi consiglieri del tempo presente. Un tempo di panze, anzi di “Gran panze”.