Steccati abbattuti e pax politica. Artefice del “miracolo”, la “Casa delle Culture” che sabato prossimo verrà inaugurata in Vico Carnaio a Campobasso. Una struttura che fa del capoluogo – afferma il consigliere regionale del Pd, Michele Petraroia – una città “aperta, pacifista, plurale, accogliente e solidale”. “Finalmente – prosegue – ci sarà un luogo di incontro che permetterà ai tanti volontari impegnati sui diritti umani di poter dialogare con i migranti giunti dall’Africa, dall’Asia, dall’Est-Europa e dal Sud-America, per costruire insieme a loro un futuro di integrazione e di armonia. I bimbi di mille colori arricchiranno le nostre scuole e con la loro vitalità spingeranno la società al rispetto reciproco, alla cooperazione solidale e a costruire un progetto comune”. Chi arriva in città, dunque, potrà avere una “Casa” dove recarsi, entrare, dare notizie e ricevere informazioni su dove imparare l’italiano, come curarsi, dove trovare un alloggio o, semplicemente, avere informazioni su diritti e doveri e sulle regole da rispettare e le abitudini da conoscere. Ma torniamo al “miracolo”. “Per il Molise l’inaugurazione in programma sabato nel centro storico di Campobasso di una sede assegnata agli straordinari volontari dell’associazione ‘Primo marzo’ – sottolinea Petraroia – rappresenta un momento importante e va dato merito all’Amministrazione comunale e alle istituzioni che hanno saputo superare saggiamente impedimenti ed ostacoli, con una felice scelta di assoluto valore ideale, politico e culturale. Una scelta – conclude il consigliere del Pd – che dovrà proseguire con progetti di accoglienza, apprendimento della lingua, integrazione sociale e assistenza umanitaria, che le istituzioni pubbliche regionali e comunali sosterranno con coerenza, lealtà e determinazione”. A margine va segnalata una piccola nota di colore: nella lettera che Petraroia invia all’associazione “Primo marzo”, al sindaco, Luigi Di Bartolomeo, e all’assessore regionale alle Politiche sociali, Filoteo Di Sandro, figura anche il nome di Mariagrazia De Vincenzo, “Assessore comunale alle Politiche sociali”. Lei, però, ha la delega all’Urbanistica, assetto del territorio, arredo urbano, edilizia pubblica e privata. Quella alle Politiche sociali, invece, è in carico al sindaco che se la tiene per sé. Refuso, profezia (politica), o strategia? Optiamo per la prima.
Lino Venditti