L’appuntamento è quello con le elezioni amministrative del 2013. Mentre Isernia è ancora in attesa di conoscere il suo destino, appesa alla spada di Damocle della decisione del Tar Molise, a Venafro è sicuro che nel 2013 si voterà, non c’è nessun Tar o Consiglio di Stato che possa impedirlo.
Di nomi se ne fanno tanti, nel centrodestra e nel centrosinistra. Tra i più accreditati, nei moderati, spiccano quello di Vincenzo Cotugno, legato ad Aldo Patriciello, e quello di Tonino Atella, vicino a Filoteo Di Sandro.
Dall’altra parte, il nome che viene più fatto è quello di Antonio Sorbo, storico rappresentante della sinistra venafrana.
Intanto, però, il primo a scendere ufficialmente in campo è stato proprio Vincenzo Cotugno, riproponendo la sua candidatura con le semplici parole di uno slogan che, con una frase, dice tutto. Muovi Venafro, cambia il Molise. Sembrerebbe semplice, forse non è così, ma si sa, con gli slogan giusti, in Italia e in politica si fa carriera.
Comunque qualcosa bisogna riconoscerla a Vincenzo Cotugno: quella di aver trovato il coraggio di essere il primo a scendere in campo con proposte concrete e senza passare prima per i tavoli dei partiti. Cotugno parla metaforicamente di Venafro come di un cantiere aperto, disponibile a coinvolgere nella ricostruzione dell’amministrazione cittadina tutte le migliori risorse umane e professionali della città.
Forse si tratta di un sogno e Cotugno ha avuto il coraggio di farlo per primo. Ma prima di vedersela con Antonio Sorbo, il candidato del centrosinistra che sembra più in corsa e più in grado di raccogliere consensi a livello comunale, Vincenzo Cotugno dovrà affrontare e superare i mille scogli e i mille trabocchetti che senza alcun dubbio gli metteranno tra i piedi proprio i suoi cosiddetti amici del centrodestra. (edg)
