Una condanna esemplare, chissà. I pm avevano chiesto quattro anni di carcere, il giudice ne ha comminati sei. Gli imputati sono i sette scienziati italiani componenti della Commissione Grandi Rischi ai tempi del terremoto de L’Aquila, eccellenze nel campo della sismologia accusate di aver rassicurato la popolazione locale. Ovvero di non aver previsto l’imprevedibile.
Il processo aquilano lo hanno seguito i media di mezzo mondo. Com’è possibile che in Italia degli scienziati, dei tecnici siano trattati come criminali, messi alla gogna e spediti in carcere? In Italia è possibile.