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sabato, Dicembre 21, 2024

Civitacampomarano: la cabina telefonica “salvata” dall’Agcom

RegioneCivitacampomarano: la cabina telefonica "salvata" dall'Agcom

Difficile pensare che nell’era della comunicazione iper veloce qualcuno debba ancora fare i conti con la ricezione del segnale della rete cellulare. Difficile sì, ma vero; soprattutto quando si parla del Molise. E Civitacampomarano ne è un esempio lampante. Nel paese, dove anni fa a  un vasto movimento franoso  aggredì buona parte del suo territorio, la rete cellulare resta ancora un’utopia, un traguardo da raggiungere, un premio da conquistare. Strano, ma vero. A certificarlo, su informazioni fornite da Telecom Italia, è l’Agcom. L’Autorità di garanzia per le comunicazioni ha infatti accolto un’istanza del Movimento dei Consumatori di Campobasso che si era opposto alla soppressione dell’unica cabina telefonica a postazione fissa presente nel paese. “Rilevato che, nel fornire i chiarimenti richiesti a seguito della trasmissione della opposizione,Telecom Italia, pur evidenziando il ridotto volume di traffico generato dalla PTP (Postazione telefonica pubblica)in questione, confermava l’assenza di copertura radiomobile” – è spiegato nella deliberazione dell’Autorità, e che “rilevato peraltro che l’operatore attestava anche che la PTP più vicina a quella oggetto di opposizione si trova ad una distanza maggiore di 500 metri e, in particolare, alla via Vittorio Emanuele III, nel Comune di Lucito (distanza stimata in circa 7,7 km) – prosegue l’Agcom – “determina l’accoglimento della istanza di opposizione presentata dalla sezione di Campobasso della associazione Movimento Consumatori per la rimozione della postazione telefonica pubblica sita in Largo Umberto I, n.1 – Civitacampomarano”. Il provvedimento, letto così, rende giustizia alle giuste rivendicazioni di una popolazione, non l’unica probabilmente in Molise, costretta suo malgrado a “digerire”  le decisioni che arrivano dagli Apparati centrali che da tempo hanno cancellato dalle loro carte geografiche molte aree meridionali del Bel Paese. In quelle poche righe, però, si “legge” anche altro: le difficili condizioni di tanta gente che, fiera della propria appartenenza, deve comunque fare i conti con l’indifferenza, la superficialità, l’egoismo e l’ignoranza (intesa come mancanza di conoscenza), di quanti hanno poteri decisionali. Bene ha fatto, dunque, il Movimento dei Consumatori a far valere un diritto (del cittadino) che  qualcuno, forse, aveva confuso con  un privilegio, un vezzo, dei quali se ne poteva fare a meno. Salvo, poi, sobbarcarsi quasi 8 chilometri per raggiungere la cabina telefonica più vicina. Altro che “web 2.0”, “classi 2.0”, ecc. ecc. ecc.. In questo caso si è tornati all’anno zero. Quello delle telecomunicazioni. Chiaro!
 

Lino Venditti

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