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mercoledì, Febbraio 5, 2025

Larino, Di Bello (IDV) accusa il Sindaco “le falsita’ e le menzogne del sindaco Giardino”

RegioneLarino, Di Bello (IDV) accusa il Sindaco “le falsita’ e le menzogne del sindaco Giardino”

Ancora una volta, dopo prolungato silenzio, dovuto principalmente alla sensazione di totale impotenza  e all’indifferenza riscontrata tra la gente, mi vedo costretto a ribattere pubblicamente gli attacchi gratuiti e menzogneri del Sindaco Giardino portati nei confronti miei, della passata Amministrazione di cui mi onoro di aver fatto parte e del dirigente comunale responsabile della ricostruzione.

–  Il Sindaco e altri della sua maggioranza sostengono che il dirigente responsabile, dietro indicazione politica, mia, in qualità di assessore alla ricostruzione, o di altri della maggioranza, avrebbe dato incarichi tecnici illegali in quanto nell’incarico “si è permesso” di comprendere tutto l’iter tecnico necessario alla ricostruzione, cioè, oltre alla progettazione, anche la direzione lavori e il coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione. Cosa questa, a detta di Giardino, non possibile legalmente. Tale affermazione, come già ribadito al Sindaco in sede di consiglio comunale,  non ha nessuna base legislativa, infatti nella legislazione tutt’ora vigente, che non mi risulta cambiata, non è prevista nessuna obbligatorietà della scissione dell’incarico, ma solo una possibilità, che, d’altronde fino a poco tempo fa, era anche penalizzante in quanto provocava un aumento del 15% delle parcelle professionali per incarico parziale. Detta penalizzazione è stata rimossa dalla più recente normativa tendente a privilegiare la realizzazione dei progetti tramite il personale tecnico interno agli enti che, causa sua carenza, spesso non riesce a fare tutto, per cui si è costretti a dare parte dell’incarico a professionisti esterni. Tanti bandi pubblici di progettazione mettono a gara l’iter tecnico completo.

Noi ci orientammo verso la soluzione dell’incarico completo, al fine di non dover successivamente intervenire nuovamente con gli stessi incarichi, in considerazione anche delle indicazioni normative che prevedono, nel caso di progettazione già eseguita, al fine di evitare possibili contenziosi e scarico di responsabilità tra le due figure, che la direzione lavori sia affidata preferibilmente al progettista stesso. In parallelo indicammo al dirigente di favorire il più possibile una larga partecipazione con l’affidamento di ogni incarico a più tecnici.

Ora, approvati i progetti e avuti i finanziamenti, al Sindaco Giardino non stanno più bene i tecnici incaricati, in quanto non nominati da loro, e tira fuori la storia della illegalità degli incarichi già dati. Se è veramente convinto di questo e ha necessità di accontentare tecnici diversi, proceda con la revoca, questa sì illegale, degli incarichi, assumendosi tutte le responsabilità per i contenziosi che andrà a creare.

–  Altro attacco che mi sento obbligato a controbattere, anche perché è ricorrente nei suoi comizi in sede di consiglio comunale, è quello relativo al fatto che la ricostruzione post terremoto è stata fatta tutta da loro in quanto noi, e io personalmente come assessore competente, non avremmo fatto niente. A tal proposito, mi limito a riportare di seguito parte di un mio articolo sull’argomento datato 19 aprile 2008, appena 3 giorni dopo la loro proclamazione.

“In riferimento ad affermazioni relative alla ricostruzione usate dai nostri “avversari” in campagna elettorale e ribadite dal neo eletto sindaco Giardino in una delle interviste rilasciate, ritengo necessario chiarire alcuni punti, non per aprire inutili polemiche, visto che ormai la campagna elettorale è finita, ma per avere un preciso riferimento di partenza del nuovo ruolo che mi appresto a ricoprire. E’ vero che a cinque anni e mezzo dal terremoto la ricostruzione pesante è ancora in notevole ritardo, ma questo non è certamente imputabile alla passata amministrazione Anacoreta, come si è voluto far credere in campagna elettorale. I ritardi accumulati sono dovuti essenzialmente a due motivazioni: 1) la carente normativa emessa, basata sulle ordinanze e non su una legge specifica, affinata per successive approssimazioni in corso d’opera, dietro le sollecitazioni dei sindaci del cratere e diverse mie personali; 2) la mancanza di finanziamenti certi, non previsti da una specifica legge, e spesso utilizzati per altri scopi o in luoghi non colpiti dal terremoto. Solo grazie al Ministro Di Pietro e all’Onorevole Astore, si sono sbloccati o sono stati assegnati notevoli finanziamenti per la ricostruzione sia dell’edilizia privata che di quella pubblica e ecclesiastica.

Come si può facilmente verificare, solo nel maggio 2005 sono state autorizzate le prime progettazioni della ricostruzione, e solo nel gennaio 2006, sono arrivati i primi progetti in comune,   che sono stati immediatamente istruiti e approvati nelle conferenze di servizio. Nonostante nel frattempo la normativa e le procedure amministrative venivano frequentemente aggiornate, il Comune di Larino, nonostante sia il più grande del cratere, con oltre 150 progetti di classe “A”, contro le poche decine degli altri comuni, e abbia avuto la possibilità di assumere lo stesso numero di tecnici che ha assunto il Comune di Provvidenti, in quanto la normativa stabilisce detto numero in base all’intensità del terremoto e non in base al patrimonio edilizio danneggiato, è sicuramente tra quelli dove la ricostruzione è più avanzata.  Attualmente ha avuto finanziati gia 40 progetti, per un importo di circa 12 milioni di euro, diversi di essi hanno già ultimato i lavori, e altri 21 sono stati già istruiti e inviati alla Commissione Sismica, istituita di recente dal Commissario Delegato, per il relativo parere che doveva essere emesso entro 60 giorni, ma per parecchi di essi detto termine è abbondantemente scaduto.

Io personalmente ho sollevato al Sub Commissario Romagnolo e all’ing. Di Grezia il problema della carenza di personale assegnatoci che, dovendo controllare anche tutta la parte contabile delle decine di cantieri in corso, non riesce più ad istruire con la necessaria celerità gli altri progetti da tempo depositati in comune. Fortunatamente a Larino, a differenza degli altri comuni terremotati le famiglie sfollate sono alloggiate in comodi appartamenti e non nei prefabbricati del tanto decantato “Modello Molise”. L’Amministrazione Anacoreta, contro gli attacchi e le bugie dell’allora opposizione, ha avuto la capacità di acquistare appartamenti veri che costituiranno, a emergenza finita, patrimonio della collettività e non ulteriori costi per la rimozione, senza considerare il notevole risparmio ottenuto con tale scelta.

Tutto quanto suddetto per amore della verità e per rendere giustizia a quei tecnici che tanto hanno lavorato e che ogni giorno sono in prima linea a rispondere ai cittadini larinesi.”

 

Allego infine un quadro economico riepilogativo al mese di febbraio 2008, un mese e mezzo prima delle elezioni comunali, dell’attività del mio assessorato:

Importi liquidati:

Riparazione funzionale (20 mila euro)                                          7.550.000,00

Ricostruzione Classe “A”                                                             3.100.000,00

Perizie di stima (parcelle tecnici)                                                      210.000,00

Autonoma sistemazione (famiglie fuori casa)                                2.550.000,00

Acquisto appartamenti                                                                  2.400.000,00

Rimozione puntellamenti e varie                                                      350.000,00

Stipendi personale e straordinari                                                      640.000,00

Palazzo Ducale                                                                              4.360.000,00

                                                                               Sommano     21.160.000,00

 

Finanziamenti classe “A” con decreti e lavori già in corso            7.500.000,00

In corso di finanziamento (Ministro Di Pietro)

–            Completamento Palazzo Ducale                                          3.000.000,00

–            Scuole inagibili                                                                      3.200.000,00

                                                                               Sommano                 6.200.000,00

 

e, scusate se è poco, anzi, come dice Giardino, “NIENTE”!!!

 

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