Giovani, adulti, anziani. La protesta, pacifica, dei residenti in Via Roma a Sepino non ha carta d’identità. Tutti insieme per sensibilizzare le competenti istituzioni verso un problema che si trascina da mesi e che, al momento, non trova soluzione. Dopo qualche mese dall’eccezionale nevicata di febbraio la strada è stata chiusa al traffico a seguito della presenza di una impalcatura posta a sostegno di un’abitazione privata pericolante, forse proprio a causa del maltempo. Nella zona – dicono i residenti che hanno sottoscritto una petizione popolare (63 firme), inviata al sindaco e al prefetto – ci sono diversi nuclei familiari, alcuni dei quali al loro interno hanno invalidi e persone anziane. Non c’è possibilità di accesso per i veicoli di soccorso – aggiungono – costretti a fermarsi a decine di metri dal luogo dell’intervento e ogni giorno siamo obbligati a trasportare le merci, anche quelle pesanti, con mezzi improvvisati. Nella petizione chiedono di “revocare il divieto di transito” predisponendo, eventualmente, “tutte le modalità alternative atte a garantire la pubblica e privata incolumità, compatibile con l’accessibilità e fruibilità della strada”. In sostanza la loro richiesta è finalizzata alla realizzazione di una impalcatura a “ponte” che consenta il passaggio delle auto e dei mezzi di soccorso. Tutto ciò – sottolineano – considerato che l’attuale situazione “determina gravissimi pregiudizi per gli abitanti ed in particolare per i cittadini con ridotte capacità motorie e per i disabili ai quali è di fatto impedito l’accesso alla viabilità principale, con ogni conseguenza anche in termini di eventuali emergenze sanitarie”. Una protesta pacifica, dunque, avviata attraverso uno strumento, la petizione popolare, che pone in rilievo i disagi di circa 15 famiglie costrette a fare i conti con un problema “caduto” addosso insieme alla neve di nove mesi fa.
Lino Venditti