Incontro a Campobasso con la delegazione parlamentare regionale organizzato dall’Unione delle Province molisane
Basterebbe tagliare 100 parlamentari per salvare tutte le Province italiane da tagli e accorpamenti. Lo dice uno studio nazionale commissionato proprio dall‘Unione delle Province per dimostrare come quello degli alti costi di gestione sia solo un falso problema. “Le vere spese della pubblica amministrazione sono altrove”, tuonano gli assessori provinciali il cui mandato potrebbe finire a gennaio per decisione del Governo Monti.
L’Unione delle Province ha convocato a Campobasso la delegazione parlamentare molisana per spingere il Governo nazionale a fare un passo indietro. Nella sala del Consiglio si sono presentati il senatore del Pdl, Ulisse Di Giacomo, la deputata del Pdl Sabrina de Camillis e il senatore di Partecipazione Democratica, Giuseppe Astore.
“Chiediamo alla nostra delegazione parlamentare di votare contro il decreto Monti, altrimenti ci candideremo per entrare noi in Parlamento a cambiare le cose”, ha spiegato il presidente dell’Unione delle Provincie molisane, Salvatore Colagiovanni. Alla riunione di Campobasso hanno risposto gli assessori della giunta di Rosario De Matteis (presidente della Provincia di Campobasso), ma pochi consiglieri, sia di maggioranza che opposizione. Qualcuno è arrivato anche da Isernia insieme al presidente Mazzuto.
“Se il governo vuole chiudere la provincia, eliminando servizi sul territorio – è stato detto – allora deve anche abbattere le tasse”. “Siamo solo all’inizio – ha ammesso il presidente della Provincia di Isernia, Luigi Mazzuto – perché è a rischio la stessa Regione Molise”.