Dopo due giorni di muro contro muro tra Pdl e Udc, da un lato, e Pd, dall’altro, sull’election day il cerino domani passa nelle mani del governo. Ma è difficile che sarà quella la sede in cui si scioglierà il nodo che sta infuocando la scena politica e preoccupando Palazzo Chigi ed il Quirinale.
Dopo le crescenti tensioni tra Pdl e Pd, Mario Monti tenta di mediare. Ma né l’incontro al Colle con Giorgio Napolitano né il giro di consultazioni avviato oggi dal premier con i leader della maggioranza riescono per ora a mettere la parola fine alla querelle sulla data del voto. Anche se in serata sembra rafforzarsi l’ipotesi di compromesso che porti all’accorpamento delle regionali e delle politiche nel mese di marzo.