Sono passati sette mesi da quando la Regione Molise, socio unico dello Zuccherificio, ha affidato ad Alberto Alfieri il compito di evitare il fallimento dell’unico stabilimento rimasto nel meridione. Sette mesi difficili, “avevo trovato una situazione disastrosa, uno Zuccherificio abbandonato”, ha confessato il top manager, che però ora è soddisfatto del lavoro svolto. Il percorso di risanamento è stato tracciato e l’azienda ce la farà, questa volta con le proprie gambe, senza l’aiuto delle banche e senza la stampella del pubblico.
Intanto c’è un bilancio in utilee già questa è una novità, come confermato dagli stessi dipendenti. E poi, altro fatto inconsueto come l’ha definito lo stesso Alfieri, i bieticoltori della campagna del 2012 sono stati già pagati. Segno, per l’amministratore delegato, dello stato di buona salute dei conti dello Zuccherificio, anche grazie alla NewCo che si è lasciata alle spalle i debiti della vecchia società. “Questa è una realtà che resterà, anche perché c’è molta attenzione da parte del Ministero dell’Agricoltura sul percorso che stiamo portando avanti nell’ottica di un mantenimento della filiera” ha commentato Alfieri.
C’è attesa intanto per l’udienza sul concordato preventivo del 18 dicembre. Poi entro la fine dell’anno verrà pubblicato il bando internazionale per l’acquisizione dello Zuccherificio che sancirà il passaggio dalla proprietà pubblica a quella privata. Ci sono già diversi investitori interessati, non solo tedeschi e francesi ma anche italiani. “Entro marzo ci sarà una nuova proprietà” ha confermato Alfieri, che ha ricevuto i ringraziamenti delle varie associazioni bieticole.
D’effetto anche le parole utilizzate dal presidente Antonio Di Rocco: “Fino a qualche mese fa avrei pensato di dover celebrare il ‘de prufundis’ di questa azienda. Oggi invece – ha aggiunto – siamo usciti dal tunnel e per lo Zuccherificio c’è un avvenire”.
