Carmine Galante di Guglionesi rischia 30 anni di carcere per aver preso a bastonate la madre, Maria Antonietta Ciccotti, causandole danni gravissimi che in pochi mesi hanno portato la donna, 57 anni, alla morte. Il figlio di 35 anni è rinchiuso dal mese di maggio nel carcere di Teramo ed oggi durante l’udienza preliminare a Larino il giudice Maria Paola Vezzi lo ha rinviato a giudizio per omicidio preterintenzionale, respingendo la richiesta di rito abbreviato presentata dall’avvocato Cianfagna Bracone. Il processo inizierà il 14 febbraio, ma a Campobasso, dove ora si sposta il dibattimento per cui è competente la Corte d’Assise.
Sarà dunque una giuria popolare a giudicare il giovane che secondo la ricostruzione del pm e delle forze dell’ordine nel mese di aprile durante le vacanze pasquali avrebbe picchiato a sangue la mamma, lasciandola poi ferita e agonizzante in casa per due giorni. Aggredita con un bastone, ritrovato spezzato per la furia dei colpi. La donna, che soffriva di una rara malattia genetica, è stata in coma per due mesi prima di morire lo scorso 12 agosto, trasformando così l’accusa per il figlio da lesioni gravissime a omicidio preterintenzionale. Il ragazzo, che con un incidente probatorio è stato dichiarato sano di mente, si dichiara innocente – ha spiegato l’avvocato -. Ha sempre sostenuto che la madre è caduta dalle scale, ma per gli inquirenti quelle ferite erano conseguenza di un pestaggio. Il padre del giovane e marito della vittima, Angelo Galante, era stato arrestato insieme al figlio per favoreggiamento e per aver depistato le indagini. Anche lui oggi è stato processato con il rito abbreviato che prevede uno sconto della pena. Il pm Luca Venturi ha chiesto due anni di reclusione. Il giudice lo ha condannato a un anno e quattro mesi, sospendendo la pena.