Vanno avanti lo sciopero della fame e la raccolta firme promossi dall’associazione dei cardiopatici “Cuore Molisano”. Si battono, a rischio della loro salute, contro i tagli inferti dal nuovo Piano sanitario al reparto di cardiologia del “San Timoteo” e, in generale, agli ospedali di Termoli e Larino.
Sono già tanti cittadini hanno sottoscritto la petizione che il prossimo 23 dicembre sarà consegnata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
“Un ‘no’ forte e deciso – affermano dall’associazione – al ridimensionamento previsto nello scellerato Piano redatto dal commissario straordinario, inviato sì dal Ministero della Salute ma che è solo l’effetto e non la causa da addebitare a una scellerata, clientelare e allegra gestione del denaro pubblico dai Governi politici e dagli amministratori della Regione degli ultimi decenni”.
“Noi cittadini del Basso Molise, dell’Alta Puglia e del Basso Abruzzo – scrivono i cardiopatici nel volantino distribuito in ospedale e non solo – siamo fruitori delle eccellenze forniteci nei reparti di Emodinamica, Utic e Cardiologia, nonché di tutte le altre specialistiche da anni presenti presso gli ospedali di Termoli e Larino e abbiamo già pagato un prezzo altissimo in fatto di tagli e ci opporremo con ogni mezzo, legale e di mobilitazione popolare, a ulteriori soprusi che riguardino la salute di ogni singolo cittadino che beneficia delle prestazioni di questi ospedali”.
I cardiopatici sono consapevoli dei rischi che incorrono con lo sciopero della fame ma, ricordano il senso della loro protesta: “L’infarto non avvisa e non rispetta nemmeno il giorno della nascita di Gesù Bambino”.