I presìdi sul territorio si ridurranno da 52 a 25. Il danno maggiore è per le aree interne del Molise.
La linea adottata dal commissario alla sanità Filippo Basso non piace a nessuno. Regione, province, comuni e associazioni contestano i tagli ai posti letto, ma anche il riordino degli ospedali e delle strutture sul territorio. Gli ultimi ad aggiungersi alle proteste sono le guardie mediche che, secondo il Piano sanitario, passeranno da 52 a 25.
In pratica viene dimezzato un servizio che in Molise serve soprattutto agli anziani e ai malati cronici e che rappresenta un presidio sanitario fondamentale, in particolare, per le aree interne. La riduzione toccherà, inoltre, molti posti di lavoro. Sono proprio i dottori a contestare maggiormente le scelte di Filippo Basso con una lettera inviata allo stesso commissario.
“Il rapporto diretto col paziente è una delle peculiarità della Medicina e anche uno dei suoi punti di forza – spiegano i medici – nel caso in cui il piano venisse attuato – aggiungono – l’operazione di ridimensionamento delle sedi e degli organici della Continuità Assistenziale in tutta la regione Molise, determinerebbe lo smantellamento del servizio con un ulteriore impoverimento dell’offerta sanitaria per i cittadini di questa regione”.
Nel frattempo, dopo la consegna di oltre seimila firme in prefettura a Campobasso e lo sciopero della fame durato una settimana, l’Associazione Cuore Molisano, ha ottenuto la proroga di un mese, fino al prossimo 31 gennaio, del servizio per i cardiopatici al San Timoteo di Termoli. Ma dal primo febbraio, l’emodinamica resterà aperta solo mezza giornata, mentre la Giunta regionale ha deciso di prorogare fino al 30 giugno prossimo, la fornitura gratuita dei farmaci di fascia C destinati alle persone affette da malattie rare. Anche su questo fronte, dunque, l’assistenza sanitaria è destinata a cambiare.