Fanno gelare il sangue quelle tre bare allineate davanti all’altare della chiesa di Santa Maria Assunta. In mezzo c’è la piccola Anna, accanto a lei – come ad abbracciarla e a proteggerla – ci sono la mamma Annamaria Prioletta e il papà, Stefano Carrino. Scuotendo il capo, mentre le lacrime segnano il viso, si pensa che non è possibile tutto questo. Si spera – purtroppo invano – che questo sia solo un brutto incubo. Ci si chiede il perché di questo destino così cinico. Ma la risposta non c’è. La chiesa di Frosolone è gremita all’inverosimile. C’è tutto il paese. Chi non ha trovato posto, aspetta fuori. Questa tragedia ha colpito tutti. In primis i genitori e nonni, i fratelli, i cugini e gli altri parenti, composti nel loro immenso dolore. A nome di tutta la cittadinanza, l’amministrazione comunale ha proclamato il lutto cittadino. Ai funerali c’era anche il gonfalone del Comune. Mentre il sindaco Sabatino Farese ha indossato la fascia tricolore. È stato un Natale amaro per tutti, a Frosolone. Quei ragazzi pieni di vita che tutti hanno visto crescere non ci sono più. Non ci sono più i loro sorrisi, né quella gioia che si provava nel riabbracciarli nelle tante occasioni in cui la famiglia Carrino tornava da Roma. Non è stato facile, per don Angelo Ricci, trovare le parole per consolare familiari e amici: “Umanamente è quasi impossibile. Ma la fede e l’idea della vita eterna possono aiutare a lenire le ferite. Purtroppo non ci sono medicine per guarirle”, ha detto durante l’omelia. Al termine della messa, un collega ha voluto ricordare anche la grandi doti umane e professionali di Annamaria (medico a Roma); mentre la sorella di Stefano – tra le lacrime – ha trovato la forza di ringraziare tutti, di chiedere una preghiera per i loro cari. All’uscita un lungo applauso ha accolto le tre bare. Poi un interminabile corteo le ha accompagnate nell’ultimo viaggio. La piccola Anna, Annamaria e Stefano riposeranno nel cimitero di Frosolone