Sono arrivato adesso in Portogallo. Mi sto costituendo, spontaneamente alle autorità”. Questo il messaggio di Fabrizio Corona inviato, poco prima delle 11, all’amico Mario Ferri, il 25enne originario di Pescara noto alle cronache per le invasioni di campo durante importanti match di calcio e presenza fissa a “Quelli che il calcio”. “Il Falco”, questo il nome d’arte di Ferri, in questo periodo vive tra Monteroduni, paese di origine della madre, e Isernia, dove si appresta ad aprire un locale. Sul suo I Phone, mentre stava per essere intervistato da Telemolise, ha ricevuto un video messaggio che confermava la decisione di Corona di costituirsi. “Fabrizio – ha detto “il Falco” – aveva paura. E ora, invece di cinque anni di carcere, ne rischia sette”. Mario Ferri aveva contatti frequenti con Corona, tanto che la Questura di Pescara lo aveva contattato per interrogarlo. L’appuntamento era stato fissato per lunedì prossimo, ma per ovvie ragioni il colloquio è saltato. “Poche ore prima dell’inizio della latitanza – ha proseguito “il Falco” – ci eravamo scambiati una serie di messaggi. Per esempio questo – ha aggiunto mostrando il testo dell’sms -: “Per la prima volta in vita mia ho paura – Fabry”. Ferri ha ribadito che si sentiva spesso con Corona. Il re del gossip “il 16 febbraio sarebbe venuto a Isernia. Non pensava minimamente al carcere. Ma quando l’ho risentito un paio di giorni prima del processo l’ho sentito preoccupato”. Scherzando, avevano parlato anche della fuga di Corona: “Per scherzo, nei giorni prima della latitanza, aveva parlato anche di una sua possibile fuga. Gli avevo detto farsi cinque anni di carcere per una foto è troppo – ha detto ancora Mario Ferri -. Mica ha ricattato Madre Teresa di Calcutta, ma chi ha tradito. E poi ricatto fino a un certo punto: si sa che certe foto hanno un valore. O per i giornali o per il diretto interessato. Tra l’altro Trezeguet non si è mai costituito parte civile. Ma ha detto che Corona, ai tempi, gli fece il favore”.