A Isernia l’appuntamento per celebrare la “Giornata della memoria” è stato doppio. Alla villa comunale è stata deposta una corona di fiori ai piedi del monumento dedicato a Giovanni Palatucci, il questore di Fiume che salvò dalla deportazione migliaia di ebrei. All’Università è stato organizzato un convegno che ha coinvolto diverse scuole della provincia. In questo modo l’associazione Tikané Assiem e l’ateneo molisano hanno voluto ricordare che le leggi razziali non colpirono soltanto gli ebrei, ma anche i rom, gli oppositori politici e gli omosessuali, ha ricordato il professor Giovanni Cerchia. In questa occasione è stata allestita, nella sede di via Mazzini, anche una mostra documentaria. Racconta del campo d’internamento di Isernia: “Fu attivato a Santa Maria delle Monache – ha detto Giovanni Viespoli, presidente dell’associazione Tikanè Assiem -: ha ospitato fino a 200 persone, provenienti per lo più dal nord Italia. La fine del campo d’internamento di Isernia coincide di fatto con il bombardamento di Isernia. Quella prigione fu distrutta dalle bombe. Ma i prigionieri non scapparono subito: restarono in città ad aiutare gli isernini a ricostruire Isernia, poi tornarono nelle loro case. A loro – ha concluso Viespoli – va il nostro ringraziamento”
Giornata della memoria, mostra sul campo di concentramento di Isernia
