Il 21 febbraio scorso Damiano Biasella, 77 anni di Isernia, stava attraversando la strada sulle strisce pedonali lungo corso Garibaldi, tra la villa comunale e la scuola san Giovanni Bosco. Fu investito da una Fiat Panda, condotta da un ragazzo di 20 anni. Il pensionato cadde battendo la testa a terra. Perse sangue. Il giovane che lo urtò con l’utilitaria si fermò a prestare soccorso. Gli agenti della Volante, intervenuti sul posto, lo sottoposero anche ai test per rilevare tracce di droga o alcol; diedero entrambi esito negativo. Al pronto soccorso del Veneziale di Isernia a Biasella fu diagnosticata un’emorragia interna, tale da richiedere il ricovero in un reparto di neurochirurgia. Per lui l’inizio di un’odissea. Nella nostra regione non si trovò un posto letto disponibile – come denunciato da Lucio Pastore, primario facente funzioni del presidio d’emergenza isernino –; il più vicino era a San Giovanni Rotondo. Ma nel frattempo le condizioni dell’uomo si aggravarono. Fortunatamente il Neuromed si rese disponibile ad accogliere il paziente. In queste settimane nella clinica di Pozzilli è stato fatto il possibile per strapparlo alla morte, ma nel week end il suo cuore ha smesso di battere. Come da prassi il reato ipotizzato nei confronti del giovane che lo ha investito – tutelato dall’avvocato Oreste Scurti – è destinato a variare da lesioni a omicidio colposo. Un episodio simile si è verificato pochi mesi fa. Alla fine di dicembre perse la vita Fernando Fantozzi, isernino di 55 anni. Stava attraversando la strada in via Occidentale, a un centinaio di metri dal luogo in cui è stato investito Damiano Biasella. I suoi funerali si sono tenuti oggi alla cattedrale di Isernia