Più che arrabbiati si dicono sgomenti i familiari di un paziente residente in un paese della provincia di Isernia, trapiantato di rene e pancreas a causa di un diabete mellito che negli anni gli ha causato seri problemi di salute. “La società di revisione della Asrem – dicono – in questi giorni ha chiesto un accertamento formale al suo medico curante perché ha prescritto un farmaco antirigetto ritenuto troppo costoso, ragion per cui si è reso necessario un approfondimento su quelle spese”. I familiari del paziente non l’hanno presa affatto bene: proprio ora che il giovane sta tornando a una vita dignitosa, dopo tutti quegli anni segnati da una malattia che gli ha causato un’altra infinità di problemi sin da quando era ragazzino, una richiesta del genere sa di beffa. A maggior ragione perché, dicono ancora i suoi parenti, “le spese sostenute per i viaggi della speranza che hanno portato al doppio trapianto non sono mai state rimborsate dall’azienda sanitaria”. Eppure quel farmaco è importante, perché serve a evitare crisi di rigetto; così come sono necessarie quelle terapie per combattere le infezioni che attecchiscono facilmente su un fisico debilitato. Ebbene: “Nonostante la cartella clinica non lasci spazio a dubbi – dice la sorella del giovane trapiantato – i ragionieri della Asl hanno sentito puzza di bruciato. Mi auguro che questi accertamenti – conclude – non ledano la vita di mio fratello e l’onestà e la professionalità del suo medico curante”. Ma la Asrem minimizza la vicenda: “Si è trattato solo di una richiesta informale – fanno sapere dal servizio farmaceutico dell’ospedale di Isernia – fatta solo per capire il perché di un consumo così elevato. In ogni caso è stato tutto chiarito con il medico e il paziente continua a prendere regolarmente il farmaco prescritto”.