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sabato, Dicembre 21, 2024

Roccamandolfi: è incinta, le vietano di partecipare al “concorsone” per la scuola

QDRoccamandolfi: è incinta, le vietano di partecipare al "concorsone" per la scuola

In Italia è vietato partorire, è proibito mettere al mondo un figlio. Questo deve aver pensato Francesca D’Andrea, giovane mamma di Roccamandolfi, quando le hanno negato la possibilità di sostenere la prova per il concorso a cattedre. Aveva scelto di partecipare alla selezione in Emilia Romagna. E le cose all’inizio si erano messe bene: aveva superato la prima prova con un punteggio alto, senza commettere errori. I problemi si sono creati alla prova successiva: ormai prossima al parto, il viaggio dal Molise all’Emilia Romagna le è stato sconsigliato dal ginecologo: la gravidanza era a rischio. Lei a questo punto, certificazioni alla mano, ha chiesto di “fare l’esame nella mia regione – ha detto – o comunque di poter sostenere un appello supplementare, ma la proposta è stata rifiutata”. Nel frattempo la prova, a causa del maltempo, è stata posticipata alla fine di febbraio. Ma quel giorno Francesca era in ospedale, dove aveva dato da poco alla luce la piccola Alice, con parto cesareo. “Oltre a contattare gli uffici scolastici del Molise e dell’Emilia Romagna – aggiunge Francesca – ho contattato il ministero dell’Istruzione, ho esposto il mio caso. Ma non ho mai ricevuto una risposta”. Di fatto, dunque, la possibilità di partecipare e – perché no? – di vincere il concorso è saltata. Ma Francesca non si arrende. Ha deciso di presentare un ricorso. Un precedente – dice – gioca a suo favore: “A mio avviso questa è una discriminazione. Tutto ciò è incostituzionale. Tutti, uomini e donne, devono essere messi nelle condizioni di poter esercitare i loro diritti. Andrò avanti con il ricorso, chiedendo – conclude – che mi venga data la possibilità di un appello supplementare”.

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