Proseguono tra battute d’arresto e fughe in avanti le trattative per la composizione della Giunta Frattura. Pesano sul costituendo governo regionale richieste pressanti e, spesso, spropositate. Ultima in ordine di tempo quella dell’Udeur che pretende un assessorato di peso.
E’ cambiato il Papa, il Parlamento e pure il Presidente della Regione. E tra qualche giorno – grazie a Dio! – cambieranno pure il Capo del Governo e il Presidente della Repubblica, dei quali, sia detto di passata, personalmente non sentiremo nessuna mancanza; insomma, è cambiato tutto o quasi, tranne certe pessime abitudini. Ci riferiamo all’appetito spropositato di certe piccole formazioni politiche in perenne oscillazione tra destra e sinistra e, nello specifico, alla stucchevole questione della costituenda Giunta regionale del Molise. Il neo presidente Frattura sembra essere strattonato a destra e a manca e le richieste, più passano i giorni e più aumentano. Ultima in ordine di arrivo quella di Vincenzo Niro, Udeur, che pare stia puntando i piedi per un assessorato pesante. Radio fante parla dell’assessorato alla “zolla”, cioè quello all’agricoltura. Ora, indipendentemente dalla destinazione agricola di Niro, quello che viene da pensare è che una ragione di opportunità e buon costume politico vorrebbe che gli ultimi arrivati sul carro del centrosinistra avessero meno pretese e che Frattura, che è il capocarro, questa faccenda la chiarisse subito. Niro stava nel centrosinistra quando ci stava Ruta, poi è passato nel centrodestra quando ci stava Iorio e, infine, è tornato nel centrosinistra ora che ci sta Frattura (per usare il linguaggio di Rossano Turzo e di Ruzzone dalla baracca di ferro). Solo a scriverle, queste cose, gira la testa.
Va detto che noi non abbiamo nessun motivo di ostilità alcuna verso l’Udeur che Niro rappresenta ma la richiesta di un assessorato alla sua formazione ci pare decisamente sproporzionata, almeno rispetto a due ordini di ragioni. La prima è di carattere numerico poiché, guardando ai numeri, la formazione che fa capo a Clemente Mastella ha ottenuto 6381 voti e una percentuale del 4,07% alle ultime elezioni regionali, classificandosi quinta dopo PD, Rialzati Molise, Idv e Unione per il Molise. Essendo quattro i posti in Giunta, l’Udeur dovrebbe già essere fuori. Ma non è tutto. Vi è un’altra ragione che imporrebbe a Frattura cautela. Niro, come noto, è stato candidato nel listino maggioritario collegato al presidente e la sua formazione, in virtù di questo privilegio, gode oggi della possibilità di opzione (in capo allo stesso Niro eletto anche nella sua lista politica) tra maggioritario e proporzionale e quindi di poter ottenere due posti in Consiglio con meno di settemila voti; più di tutte le altre formazioni legate a Frattura (eccetto il PD) che hanno preso anche il doppio dei voti dell’Udeur e, in ogni caso, voti a migliaia e migliaia più dei mastelliani. Detto questo, tuttavia, va aggiunto che da più parti si parla di un preciso impegno assunto da Frattura a fare spazio all’Udeur in Giunta e questo, secondo la formazione del campanile, sulla base di un quadro politico che fa riferimento ad accordi nazionali. Insomma, più che una rappresentanza numerica, gli amici di Mastella chiedono una rappresentanza politica.
Aspettiamo quindi di vedere cosa farà Frattura, confidando che sin dalle prime battute egli dia prova di una discontinuità rispetto al passato governo regionale che, come noto, in quanto a “compravendita” politica non aveva rivali. Iorio, un vero colosso del “cash and carry” politico, fece scuola quando arrivò a nominare assessore Nicola Cavaliere che, qualche mese prima, si era candidato con Roberto Ruta proprio contro lo stesso Iorio. Lo diciamo, anche in questo caso, senza alcun motivo di personale avversione a nessuna delle persone citate. E’ che questo sistema degli ultimi che saranno i primi, ci piace a Messa ma ci mette l’orticaria a Palazzo.