Rompere con gli schemi triti del passato potrebbe essere un ottimo inizio di legislatura per Paolo Di Laura Frattura. Sostenere la candidatura alla Presidenza del Consiglio regionale di Patrizia Manzo, eletta nel Movimento 5 Stelle, sarebbe un gesto salutare per la vita delle istituzioni e un buon viatico per l’avvio di una stagione costituente e riformista.
Frattura al telefono non risponde più da giorni. Teme, evidentemente, la domanda trabocchetto sulla composizione della nuova Giunta regionale. Non c’è Frattura e pare che alla sua porta abbiano appeso un cartello con la scritta: “Chiuso per Giunta”. Più che chiamarlo, in questi giorni bisogna evocarlo poggiando le mani in cerchio, insieme ad altri, attorno a un tavolino a tre gambe. Insomma, bisogna collegarsi con l’Aldilà e attendere che nell’aria appaia il fantasma di un pesce. Da che è diventato presidente della Regione, ci pare trasformato in una sogliola: più lo osserviamo, infatti, e più abbiamo l’impressione che egli si muova di sbieco e sotto la sabbia. Proprio come certi pesci bravi a mimetizzarsi. Continua con la litania delle dimissioni, quelle che vorrebbe imporre ai consiglieri in odore di assessorato, ma alla fine nemmeno lui ci crede più di tanto. Per crederci realmente, dovrebbe pensare alla Regione come ad una sorta di acquario e al Consiglio come a una sorta di piscina dove al posto dei consiglieri piroettano altri pesci, meno piatti ma dal destino segnato; non dei consiglieri regionali ma dei merluzzi regionali, non potendo essere altro che degli aspiranti baccalà coloro che intendessero abboccare all’amo delle dimissioni.
Ora, in attesa che questo rompicapo si risolva e che la Giunta esca dall’acqua come i pesci milioni di anni fa e si doti di polmoni al posto delle branchie, ci pare che un segnale di vita meno abissale lo si possa dare con l’elezione del Presidente del Consiglio regionale. L’idea di eleggere un candidato esterno alla maggioranza ci pare un ottimo esempio di democrazia e stile; è un’idea che ci piace e ancor più ci piacerebbe che alla presidenza del Consiglio regionale potesse sedere una donna. Insomma, vogliamo far nostra e rilanciare l’idea (crediamo che l’abbia formulata per primo Antonio Federico) che il prossimo Presidente del Consiglio possa essere Patrizia Manzo, eletta consigliere nella lista del Movimento 5 Stelle. Non abbiamo conoscenza diretta dell’interessata, ma riteniamo che ai pentastellati vada riconosciuto un ruolo, seppur istituzionale, di governo. Governo di un aula, quella di Palazzo Moffa, che avrebbe solo da guadagnare nell’essere amministrata da una figura giovane alla quale è bene fare un’apertura di credito. Poi, a metà legislatura, come prevede lo Statuto regionale, quando per legge si dovrà nuovamente eleggere il Presidente del Consiglio, la si potrà rimuovere o confermare a seconda dell’operato.
Certo, una scelta del genere renderebbe ancora più complicato il rompicapo della Giunta, riducendosi ulteriormente gli spazi di manovra necessari ad accontentare tutti quei pesciolini che si stanno attaccando a Frattura come certi pesci spazzino al vetro dell’acquario, disposti a stare immobili per giorni pur di lucrare qualche rimasuglio di mangime. C’è bisogno di altro in Regione, di aria o, per restare alla metafora marina, di acqua fresca. Fuori tutti i fastidiosi pesci spazzino e fuori pure certi sommergibili romani che sparano razzi dalla Capitale. Ci vuole coraggio e Frattura può dimostrare di averne. Offra al Movimento 5 Stelle la Presidenza dell’aula, ne uscirebbe rafforzato nel ruolo e nell’immagine, dando il tono di una legislatura costituente a quella appena uscita dalle urne. Non pretendiamo che da sogliola si trasformi in capodoglio ma almeno provi a fare la tartaruga marina: si solito hanno vita lunga e la corazza indistruttibile.