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domenica, Settembre 8, 2024

“Reportage” su Auschwitz, al teatro Savoia giovani e pensionati affrontano l’olocausto

Cultura“Reportage” su Auschwitz, al teatro Savoia giovani e pensionati affrontano l'olocausto
Un viaggio compiuto lo scorso novembre che racconta, attraverso gli occhi degli studenti, gli orrori della guerra. A Campobasso anche la rappresentazione teatrale “Voci dalla stanza del nulla”. L’iniziativa promossa dalla Cgil.

Parole, musica e immagini per raccontare gli orrori dell’olocausto. Un viaggio ad Auschwitz, compiuto lo scorso novembre, che è diventato un vero e proprio reportage presentato oggi sul palco del teatro Savoia di Campobasso da Milena Iannetta, alunna del Liceo scientifico di Isernia. Su “Il treno della memoria” hanno viaggiato 600 persone e 200 studenti di superiori e università.

Il progetto nazionale del Sindacato pensionati della Cgil si arricchisce, ora, di questa nuova pagina culturale a cui si somma anche la rappresentazione teatrale “Voci dalla stanza del nulla” messa su, sempre oggi al teatro Savoia, dagli studenti del Liceo scientifico di Termoli.

Una rappresentazione, hanno spiegato gli stessi studenti, che “vuole essere il tentativo di un gruppo di sopravvissuti di narrare che Auschwitz è un altro pianeta, di cui noi, l’umanità del pianeta Terra, non possiede le chiavi per decifranrne il codice”. Ad assistere all’evento, diversi pensionati e alunni delle scuole superiori.

L’iniziativa è stata patrocinata dal Comune e dalla Provincia di Campobasso. Un progetto che vuole mantenere aperta una finestra sulla memoria di quanto accaduto nei campi di concentramento nazisti: “Un Paese senza memoria non ha un destino interessante e saggio – ha detto Gabriele Cioncolini, responsabile nazionale del progetto “Memoria” del Sindacato pensionati Cgil – la memoria non è una malattia degli anziani, ma una grande cosa che si trasferisce di generazione in generazione”.

E sono proprio due le generazioni a confronto che si sono incontrate oggi al teatro Savoia: una composta da pensionati e l’altra da giovani studenti della scuole. Per Gabriele Cioncolini, la mancanza di lavoro e i problemi del Paese rischiano di riaprire vecchie ferite: “Oggi giorno sentiamo parlare di episodi di violenza, non solo all’estero, ma anche nel nostro Paese. Dobbiamo essere tutti uniti attorno ai valori della democrazia”.

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