Il coordinatore regionale del Pdl elenca una serie di priorità su cui lavorare per superare la crisi economica e morale e rilanciare il Paese.
Mentre Berlusconi e il suo staff sono in riunione per decidere quali manovre effettuare in risposta all’iniziativa del Quirinale, il coordinatore regionale del Pdl, Ulisse Di Giacomo, prende posizione sulla strategia del presidente Napolitano di affidare le sorti dell’Italia a un comitato di saggi. “L’iniziativa del Capo dello Stato non è fuori dalla Costituzione – ha detto Di Giacomo – rappresenta un fatto straordinario in una situazione straordinaria. Il Presidente Napolitano, di fronte ad un Parlamento evidentemente incapace di dare un nuovo Governo al Paese – ha aggiunto Di Giacomo – si è affidato a due commissioni di Saggi per costruire una piattaforma programmatica a breve, medio periodo fatta di 4/5 priorità in ambito istituzionale ed economico – sociale. L’obiettivo – ha spiegato l’esponente del Pdl – è quello di mettere i Partiti nella condizione di parlarsi e di trovare i punti di incontro per un possibile, prossimo Governo”.
Se il Pdl critica la lidea adottata da Napolitano, la posizione di Ulisse Di Giacomo esce fuori dal coro sottolineando come la strategia adottata dal Colle “al momento sembra l’unica via d’uscita da una situazione di stallo politico che ci rende ridicoli agli occhi dell’Europa e che ci espone alla speculazione finanziaria che, dopo la Grecia e Cipro, ha l’Italia nel mirino come prossima vittima”.
Ulisse Di Giacomo ha riconosciuto ai 10 Saggi anche “meriti, buon senso e grande equilibrio”. Il coordinatore regionale del Pdl ha evidenziato alcuni punti critici su cui gli esperti nominati dal presidente Napolinato dovrebbero concentrarsi per risollevare le sorti dell’Italia. Innanzitutto, la riforma della legge elettorale. Poi, la riduzione del numero dei parlamentari e delle loro indennità.
Non meno importante, per Di Giacomo, è la moralizzazione della politica: rendere non candidabile, cioè, chi ha ricevuto condanne per reati contro la Pubblica amministrazione e rendere obbligatoria e pubblica la situazione patrimoniale di chi si impegna in politica, quella propria e dei propri familiari. Altre criticità che per Di Giacomo sono prioritarie da affrontare riguardano: l’eliminazione del “Bicameralismo perfetto” con la trasformazione del Senato nella Camera delle Autonomie e del Territorio e l’elezione diretta del Capo dello Stato; la semplificazione della filiera istituzionale: la riduzione dei costi della politica (oltre che una esigenza morale, è diventata una necessità finanziaria); l’eliminazione del Patto di stabilità per gli Enti Locali che si dimostrino “virtuosi”. Per il coordinatore del Pdl occorre anche “un’iniezione di liquidità per le imprese, pagando in tempi certi e rapidi i debiti della Pubblica Amministrazione, e per i cittadini, con la eliminazione dell’IMU sulla prima casa, lo slittamento della nuova tassa sui rifiuti (Tares) e la soppressione dell’aumento di 1 punto percentuale dell’IVA già programmato per il prossimo mese di Luglio”. “Nelle vesti del presidente Napolitano – ha concluso Ulisse Di Giacomo – chiederei ai Saggi di rendere praticabili queste poche cose. E lo chiedo anch’io, come cittadino di questo Paese”.