“Cacciato dal Molise perché non funzionale al sistema”. Questa la denuncia del segretario regionale della Uilbac, Emilio Izzo, trasferito da Isernia a una località del Lazio. “Le lotte a sostegno dei beni culturali e pubblici in generale, lungi dall’ottenere giustizia cosi’ come si converrebbe in uno stato democratico, laico e costituzionalmente affermato, – ha detto il sindacalista – producono azioni a danno dei singoli di una violenza inaudita e senza precedenti nella pubblica amministrazione! Cacciato dalla terra che amo e difendo da un dirigente non degno del suo mandato perché ho messo in evidenza le storture, gli scempi e le ruberie perpetrate ai danni del patrimonio collettivo. E intanto al sito paleolitico di Isernia, bene della comunita’ internazionale, continua a piovere! Sabato, 8 giugno, alle ore 10.30, ancora una volta a distanza di un anno o poco piu’, saro’ davanti alla “fabbrica di San Pietro del museo del Paleolitico” per illustrare agli organi di informazione e all’opinione pubblica lo stato di stallo, d’incuria, della non valorizzazione, dell’abbandono del sito, del fermo atavico delle ricerche e dell’inquietante vicenda personale, che di personale non ha assolutamente nulla”.