Esattamente 10 anni fa l’alluvione che mise in ginocchio il Basso Molise con danni ingenti per le aziende e per i cittadini. Gli argini del Biferno non resistettero all’improvvisa piena dovuta all’apertura delle paratie della diga e fu il disastro. Campi, fabbriche e case sommerse dall’acqua, animali da allevamento annegati. Un territorio e un’economia in ginocchio che con tanta fatica è riuscita a riprendersi. Ma il pericolo è ancora dietro l’angolo, perché quello che è successo non ha insegnato nulla. Gli argini del Biferno, così fragili, sono ancora quelli del 2003. C’è un finanziamento di 15 milioni di euro per mettere in sicurezza il fiume che giace nei cassetti del Consorzio Industriale di Termoli dal 2009, anno in cui la Regione individuò il Cosib come ente attuatore. A distanza di quattro anni è ancora tutto fermo, senza un motivo apparente, con il rischio di perdere anche i fondi messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente. E’ per questo che il sindaco di Termoli Antonio Di Brino torna all’attacco sulla questione, annunciando una causa contro il Consorzio in caso di una nuova alluvione. “Mi auguro che quello che è successo 10 anni fa non si ripeta, ma in quel caso allora il responsabile sarà il consorzio che è stato sollecitato anche dal Prefetto a sbloccare e a utilizzare quelle risorse. L’intera zona, le famiglie, le aziende non possono più vivere con la preoccupazione di dover rivivere quei momenti drammatici” ha dichiarato Di Brino.