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sabato, Settembre 21, 2024

Territorio, lavoro e beni comuni prospettive per il futuro, se ne è discusso a Montecilfone

EvidenzaTerritorio, lavoro e beni comuni prospettive per il futuro, se ne è discusso a Montecilfone

Nell’ambito della festa organizzata dall’osservatorio sulla repressione, “libera festa liberi tutti” si è parlato di beni comuni, territorio e lavoro. Con un parterre di ospiti di tutto rispetto moderati da Rino Ziccardi, Pasquale Di Lena, Antonello Miccoli, Don Silvio Piccoli e Gigino D’angelo, si sono confrontati sul futuro della società italiana, e non solo. Rino Ziccardi nella sua introduzione mette in evidenza la situazione politica della Regione Molise “lo avevamo pensato e detto non solo noi, ma anche altri movimenti che il nuovo governo regionale sarebbe stato in continuità con il vecchio, e in effetti novità non ce ne sono, basta guardare i costi della politica, nel mentre aumentavano le tasse regionali, i consiglieri e gli assessori si aumentavano lo stipendio di mille euro in più al mese, e che dire delle nomine negli enti sub regionali di pochi giorni fa, tutto si è svolto secondo vecchie regole e vecchie norme, le questioni sociali del territorio non sono stati nemmeno citati in questi 100 giorni e oltre di governo regionale – dice Ziccardi – e questo anche grazie all’incesto politico e alla commistione che tutt’ora esiste in regione tra centro destra e centro sinistra, cosi come le grandi imprese a partecipazione regionale ormai languono, hanno rotto anche il tavolo di concertazione con la ITR, insomma una continuità politica agevolata anche dall’assenza di opposizione sociale a partire dai sindacati che solo negli ultimi giorni e soldi alcune categorie sono intervenute su alcune questioni”. Il Molise insomma, è la regione dove la disoccupazione ormai è ai massimi storici, da qui bisogna ripartire con una nuova politica e nuove proposte per essere presenti fattivamente sul territorio, termina la riflessione di Ziccardi. Di teritorio ha parlato Pasquale Di Lena sottolineando come “il territorio è storia, cultura, ambiente e prodotti tipici non è e non deve essere solo supporto di cemento,  molto territorio lo stiamo perdendo ogni minuto, basta pensare che in 10 anni in Italia è sparita una superficie pari alla regione Veneto,  senza porsi minimamente il problema di uno sviluppo diverso. Il Molise – continua Di Lena – ha avuto la sfortuna, o la fortuna a seconda di come la vediamo, di uno sviluppo precedente che non c’è mai stato, e oggi deve amministrare ciò che ha, c’è un piccolo Molise che può dare la grandezza al territorio, oggi si svende con un residuo culturale peggiore  che inquina e massacra il territorio, vogliono portare in Molise – continua Di Lena – tutto ciò che altre regioni non vogliono, questo territorio è la nostra miniera d’oro. Oggi però abbiamo anche la capacità di individuare percorsi diversi, penso all’agricoltura, le multinazionali stanno acquistando terreni ovunque, perché oggi in base a quanti abitanti siamo sul pianeta, c’è bisogno di terreno, cibo e quindi agricoltura, ma l’agricoltura non può essere maltrattata, questi invece vogliono fare questo.  I politici molisani non conoscono nemmeno i nostri paesi, ci passano solo per contare i voti racimolati – riflette amaramente Di Lena – e basta, questo significa che non conoscono il territorio”.

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