Un mese fa la Regione ha approvato la legge sul taglio ai costi della politica. Nell’articolo 14, facendo seguito agli obblighi imposti dalla spending review dell’ex governo Monti, si è ridotto sia il numero dei componenti degli enti sub regionali, sia l’entità dei gettoni di presenza. Tra i vari enti sono stati inseriti anche i consorzi industriali, dove i membri del direttivo si vedono ridotto il gettone di presenza da 400 euro a 30 euro a seduta. Ma i consorzi al momento non si sono ancora adeguati. Sul Cosib di Termoli nei giorni scorsi si è abbattuta una polemica partita da Vigliotti e Musacchio, due consiglieri di opposizione al comune di Portocannone, dove è anche sindaco Luigi Mascio presidente del Cosib. I consiglieri hanno minacciato la denuncia alla Corte dei Conti nel caso in cui il consorzio non si adegui alle nuove norme. Anche il consigliere regionale Filippo Monaco nei giorni scorsi aveva fatto notare che il Consorzio è un ente di diritto pubblico e come tale è soggetto alla nuova legge. Ma in contrada Rivolta del Re, a quanto pare, non c’è nessuna intenzione di seguire le disposizioni del decreto che con un colpo di accetta taglia i gettoni di presenza. Il discorso è semplice. “Il consorzio di Termoli è stato istuitito con legge ministeriale, dunque non è un ente subregioanle e tra l’altro non ha mai ricevuto contributi dalla Regione” fa sapere Leo Antonacci, componente del direttivo, il quale ora aspetta un parere legale sulla questione. “Abbiamo comuque intenzione di ridurre il gettone di presenza e lo faremo nel primo consiglio utile, ma saremo noi a decidere di quanto, non la Regione” ha aggiunto Antonacci. La polemica, viste le premesse, non si fermerà qui.