L’ambulanza è nostra e guai a chi ce la tocca. Potrebbe essere questa la sintesi massima di quanto accaduto all’ospedale di Venafro, il Santissimo Rosario, dove sono arrivati in forze i carabinieri del Radiomobile di Isernia e quelli della Compagnia di Venafro. A spingere l’Arma ad un intervento così massiccio, la richiesta urgente del Comitato Santissimo Rosario che ha chiamato i carabinieri, sostenendo che l’ambulanza usata per le rianimazioni era stata spostata da Venafro all’ospedale di Isernia senza una precisa disposizione scritta dei dirigenti dell’Asrem. In pratica, se a Venafro ci fosse qualcuno in pericolo di vita, il mezzo per soccorrerlo e trasportarlo in ospedale non ci sarebbe o sarebbe così lontano, a Isernia, da ritardarne l’uso. Le domande che si pone il comitato a questo punto sono diverse, dal dove sono i documenti che hanno disposto lo spostamento, fino a chi ha disposto le autorizzazioni. Da qui l’esposto che il comitato sta preparando per la procura della repubblica di Isernia, che potrebbe essere firmato anche dal sindaco Antonio Sorbo. Ovviamente il problema più grande si riversa tutto sui cittadini e i pazienti. In caso di emergenza, ad esempio per un soggetto colpito da infarto, è indispensabile quello specifico modello di ambulanza. Le ultime indiscrezioni dicono che la mancanza di veicoli, ad Isernia, deriva dal fatto che il parco mezzi, al momento, è deficitario a causa guasti. Facendo parte del medesimo distretto Isernia-Venafro, lo scambio, il prestito o l’utilizzo che dir si voglia, di strumentazioni e veicoli da parte dell’uno o dell’altro ospedale è assolutamente possibile, proprio perché appartenenti allo stesso ente. Ma il problema di fondo è che il tutto deve essere attestato per iscritto, con un ordine di servizio o altra idonea documentazione. Più in generale, l’episodio che ha scatenato l’ira del Comitato Santissimo Rosario nasce dalla carenza di personale e mezzi necessari al funzionamento del Pronto Soccorso dell’Ospedale venafrano.
E l’assessore regionale Scarabeo, dopo la presa di posizione da parte dello stesso Comitato, ha sollecitato per la prossima settimana, un incontro col Governatore Frattura in presenza del Comitato Santissimo Rosario: “Certe situazioni non hanno alcuna giustificazione valida, il Presidente Frattura metta in atto, al più presto, ogni azione utile a rendere un servizio necessario come il funzionamento del Pronto Soccorso, degno dell’importanza che riveste per i cittadini. Il Pronto Soccorso del Santissimo Rosario ancora una volta oggetto di scelte deplorevoli tali da rendere difficile il lavoro di medici ed infermieri, a tutto discapito della qualità del servizio e dell’incolumità dei pazienti. Ora, è davvero giunto il momento di mettere in atto le azioni programmate per renderlo funzionante secondo gli standard. Questo, oltre che un auspicio è anche un obbligo a cui il Governatore Frattura, delegato alla sanità regionale, deve dare seguito al più presto, per evitare il ripetersi di episodi incresciosi come quello verificatosi ultimamente, al Santissimo Rosario con la mancanza di ambulanze. Se la politica deve dare risposte serie ai cittadini, questo è il momento di farlo, perciò, nel rimarcare l’impegno del Comitato Santissimo Rosario, per la tempestività con cui si è adoperato per risolvere lo sgradevole episodio, ho richiesto un incontro urgente col Presidente Frattura, in presenza anche dello stesso Comitato, per chiedergli di dare seguito agli impegni assunti sul futuro del nosocomio venafrano. È impensabile che la direzione dell’Asrem commetta errori così madornali, sottraendo ad un Pronto Soccorso le ambulanze disponibili, così come grave è la carenza di personale addetto al servizio. Simili situazioni non trovano nessuna giustificazione valida, perciò il Presidente Frattura faccia luce al più presto su ciò che accade al Santissimo Rosario, soprattutto mettendo in atto ogni azione utile a rendere un servizio necessario come il funzionamento del Pronto Soccorso, degno dell’importanza che riveste per i cittadini”.