Il giudice Aldo Aceto sta per essere trasferito. Andrà in Cassazione. L’ultimo giorno di cause a Larino per lui sarà quello del 17 dicembre. Per questo oggi durante l’udienza preliminare sull’inchiesta sul porticciolo di Campomarino ha deciso di affidare tutto a un altro gup e di non trattare nemmeno l’unica richiesta di rito abbreviato. Tutto è stato rinviato al 18 marzo, quando un altro giudice si occuperà della nuova udienza preliminare. Sono 27 le persone indagate tra politici, imprenditori e professionisti per la storia del mancato completamento dei lavori al porto turistico. Sono stati stralciati dai capi di imputazione i reati di associazione a delinquere e turbativa d’asta, resta invece l’abuso d’ufficio e l’omissione sull’esecuzione di opere necessarie al funzionamento del porticiolo. Tra gli indagati l’ex sindaco Anita Di Giuseppe, l’ex giunta, alcuni consiglieri di maggioranza, l’imprenditore campano Moccia a cui era stata affidata la gestione dello scalo e l’allora consulente legale del Comune l’avvocato Giuseppe Ruta, l’unico imputato a fare oggi richiesta del rito abbreviato. L’ha avanzata per lui il difensore Fabio Del Vecchio spiegandola con la necessità di chiarire subito la posizione di Ruta, “che fin dall’inizio ha collaborato – ha affermato il legale – chiedendo di essere interrogato e presentando tre memorie difensive”. Tra gli indagati c’è anche l’attuale sindaco di Campomarino Gianfranco Cammilleri che nel 2006 fu presidente per qualche mese della Skanderbeg, la società creata apposta per gestire il porto. Stando alle indagini della Procura quello che interessava, più che il porto turistico in sé, erano i terreni intorno, su cui gli amministratori dell’epoca immaginavano una speculazione edilizia che prevedeva residence e stabilmenti balneari.