Salta l’accordo tra Comune e Ferrovie dello Stato per il raddoppio della tratta Termoli-Lesina. Quando ormai le trattative erano a buon punto, c’è stata una brusca frenata dopo la comunicazione di Rfi di non poter concedere le compensazioni chieste dal sindaco Antonio Di Brino, in quanto il secondo lotto del progetto non è stato ancora finanziato dal Cipe. Tra gli indennizzi previsti c’era il trasferimento dell’elettrodotto e della stazione, oltre alla cessione dei parcheggi di Piazza Donatori di Sangue, di via Campania e di via Duca degli Abruzzi. Tutto però per il momento è stato lasciato in sospeso e il sindaco tornato da un incontro a Roma proprio con i responsabili delle Ferrovie ha deciso di revocare il parere favorevole che inzialmente era stato dato dal Comune. La battaglia sembra essere solo agli inizi, perché se Rfi nei mesi scorsi aveva inviato una diffida al Comune sul parcheggio di via Campania che non sarebbe stato ancora espropriato, l’amministrazione non è stata a guardare e a sua volta, già nell’incontro tenuto nella capitale, ha fatto notare la posizione anomala di alcune case di servizio delle Ferrovie in via Molise. “Immobili che sono stati costruiti come alloggi per i dipendenti, ma che negli 90 e 2000- ha spiegato il sindaco – sembra siano stati venduti non solo al personale ma anche ad altri soggetti modificando di fatto la destinazione d’uso”. In questo caso Rfi “dovrebbe pagare al Comune gli oneri di urbanizzazione” ha aggiunto Di Brino. Per ora la società di trasporti stabilirà il valore dei terreni su cui insistono i parcheggi, mentre l’Amministrazione procederà a una verifica urbanistica degli edifici di proprietà delle Ferrovie. Presto verrà convocato un nuovo incontro, dove una possibilità di sbrogliare la matassa potrebbe arrivare da un accordo transattivo, un accordo cioè in cui le parti rinunciano alla strada delle vie legali e trovano un punto di contatto.