Corsa contro il tempo per salvare la Vibac di Termoli, l’azienda chimica che produce nastro adesivo e che due settimane fa ha comunicato l’improvvisa chiusura dello stabilimento avviando la procedura di licenziamento per i 153 dipedenti. Oggi l’assessore regionale al lavoro Michele Petraroia ha incontrato sindacati e azienda nella sede di via Toscana, dove per l’occasione sono arrivati anche buona parte dei lavoratori che hanno aspettato con pazienza l’esito dell’incontro, esito, che fa ben sperare. Perché Petraroia ha annunciato la possibilità di aiutare la Vibac nel suo percorso di rilancio. Si possono utilizzare sia i fondi Fesr che i Fes, bisogna capire però quali sono gli strumenti più adatti, per questo la riunione è stata aggiornata al prossimo 20 novembre, quando l’azienda porterà il suo piano industriale che verrà valutato in tutti i suoi dettagli. Per l’occasione verrà anche formato un comitato bilaterale, una specie di gruppo di lavoro, formato da sindacati, azienda, Confindustria e Regione, e che avrà lo scopo proprio di inviduare gli strumenti migliori per poter accompagnare la Vibac nel rilancio del sito produttivo di Termoli, che per il momento resta chiuso. I dipendenti sono a casa senza ammortizzatori sociali, proprio per questo prima di chiudere la riunione di oggi i sindacati sono riusciti a trovare l’accordo con l’assessore per un anno di cassa integrazione straordinaria, per cui sono state già avviate le procedure. “In questo modo i dipendenti non verranno licenziati ma resteranno agganciati all’azienda” ha spiegato Marcello Giuditta della Cisl. “Con l’incontro di oggi per la Vibac si è aperto uno spiraglio concreto, che auspichiamo porterà a una ripresa graduale dell’attività produttiva. Magari anche tra qualche mese” ha concluso Giuditta.