La spending review si abbatte anche sulla sede della Regione di via Cavalieri di Vittorio Veneto a Termoli, lo stabile vicino al vecchio ospedale e per cui si pagano 184mila euro all’anno di affitto. Troppi, secondo la giunta Frattura che lo scorso 3 novembre ha firmato la dismissione dell’immobile e il trasferimento dei relativi uffici e del personale, circa 50 dipendenti, nella sede centrale di Campobasso. La decisione ha già innescato una serie di reazioni a catena, a partire dai dipendenti, che dovranno sobbarcarsi la trasgerta nel capoluogo, per continuare con i disagi per l’utenza, considerato che nella sede periferica di Termoli c’erano tutti i settori regionali, dalla pesca, al demanio, dalle attività produttive, all’industria, dalla sanità alla formazione professionale. Servizi per cui ora i cittadini e le categrorie interessate saranno costretti a recarsi a Campobasso. Il gruppo consiliare del Pdl ha già presentato una mozione con cui chiede un ripensamento in considerazione del fatto che nel corso degli anni la città ha subito un impoverimento del tessuto sociale e del territorio con la chiusura della Soprintendenza, poi del tribunale, e ora anche gli uffici regionali sono destinati a traslocare. I consiglieri fanno notare che l’abrogazione del famoso articolo sette sui portaborse già avrebbe sopperito di per sé al costo di affitto degli uffici. Si dice sconcertato anche il sindaco Antonio Di Brino che chiede al presidente Frattura di revocare la delibera e di trovare insieme soluzioni alternative come ad esempio il trasferimento degli uffici regionali nell’ala del vecchio San Timoteo che era già stata ristrutturata per ospitare il tribunale, che invece poi, a Termoli, è stato definitivamente chiuso.
La Regione per risparmiare chiude gli uffici di Termoli: è polemica
