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sabato, Dicembre 21, 2024

La Vibac riparte con la produzione: l’azienda rinuncia ai Fesr, ma chiede la cassa integrazione

EvidenzaLa Vibac riparte con la produzione: l'azienda rinuncia ai Fesr, ma chiede la cassa integrazione

La buona notizia è che già da stasera ci sarà il rifornimento delle materie prime e nel giro di due, tre giorni al massimo la Vibac di Termoli ripartirà con la produzione. La decisione dell’azienda che produce nastro adesivo e che dà lavoro a 153 dipendenti è stata comunicata nell’incontro di oggi a Campobasso con l’assessore Michele Petraroia, al quale è stato illustrato l’accordo che è stato trovato con i sindacati per poter riaprire la fabbrica e che prevede la riduzione del premio di produzione, del premio di risultato e dei buoni pasto per i dipendenti. Il che vuol dire che in un anno gli operai passeranno da 5mila euro in più in busta paga, a cui erano abituati, a 2900. A queste nuove condizioni i vertici del gruppo hanno ritenuto di poter andare avanti e allo stesso tempo avviare l’ammodernamento della linea 3, per cui ci vorrà un investimento di circa un milione e mezzo di euro. Il reparto fino al luglio del 2014 resterà chiuso, per questo non tutti gli operai potranno lavorare a regime. Rientreranno solo 92, mentre 61 andranno in cassa integrazione a turno. Ogni primo lunedì del mese verrà effetuata la rotazione. Le pratiche per ottenere la cassa integrazione straordinaria sono state avviate proprio stamattina. L’assessore Petraroia si è complimentato per l’accordo trovato, restando a disposizione nel caso in cui l’azienda dovesse avere bisogno di un aiuto economico. La regione sta infatti mettendo a punto alcuni strumenti per sostenere le grandi imprese in difficoltà. Per il momento la Vibac ha rinunciato ai contributi a cui avrebbe potuto accedere con i Fesr. Soddisfatti per lo sblocco della vertenza i sindacati Cgil, Cisl e Uil, che continueranno a tenere alta l’attezione sullo stabilimento.

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