Dal 9 dicembre sostano nel presidio messo sù al casello dell’A14 di Termoli, per protestare contro la politica economica del governo, per dire basta alle tasse e per riprendersi il futuro. Natale, Capodanno, per alcuni di loro non ci sono state feste e oggi hanno portato la loro protesta in strada con un corteo pacifico che ha attraversato la statale 87 fino al bivio per Campobasso. Manifestazione non autorizzata ma che si è svolta sotto il controllo di polizia e Digos. “Oggi manifestiamo per ricordare le ragioni della nostra portesta e in attesa dell’ultimatum al Governo che scadrà il 9 gennaio, entro il quale se le cose non cambieranno avvieremo una protesta più incisiva” spiega il coordinatore del presidio Domenico Zeoli.
Uomini, donne e anche bambini, con bandiere tricolori, striscioni, megafoni e slogan. Sono arrivati dall’hinterland, da Vasto, ma il gruppo non è riuscito a raggiungere il numero sperato. “La gente ormai è rassegnata e non ha nemmeno voglia di venire a protestare” dicono i manifestanti, che non perdono la carica e la voglia di fare qualcosa per cambiare il proprio futuro. Gli automobilisti di passaggio con un cartello venivano invitati a suonare il clacson se condividevano la protesta e in tanti lo hanno fatto. Al corteo anche giovani disoccupati: “Se non veniamo noi a protestare chi lo deve fare? Io non lavoro, mi arrangio – spiega una ragazza di 24 anni – progetti per il mio futuro ce li ho, ma non li realizzerò certo qui”.