Michele Mignogna
L’hanno chiamata elegantemente, e con linguaggio burocratico “stazione di trasferenza” ma sta a significare una discarica a cielo aperto, a servizio dei comuni dell’hinterland larinese, che porteranno i loro rifiuti a Larino in attesa di essere conferiti in discarica. A breve dunque a pochissimi passi dal centro storico di Larino, una delle perle del Molise, sede della bellissima Cattedrale di San Pardo, sarà realizzata una mega discarica, sotto gli occhi e il naso dei cittadini che abitano in contrada Sant’Antonio, dove esiste già l’isola ecologica, e che presenta seri problemi geologici, ed è già stata protagonista di un incendio che ha devastato l’intera area. Cosi l’amministrazione Notarangelo, che si era proposta come la soluzione dei problemi della città frentana, ne sta procurando altri ben più seri, eppure sono stati votati, anche dai cittadini del centro storico, per risolverli i problemi non per crearne, ma andiamo con ordine. La mente dell’operazione è l’assessore all’ambiente Miriam Petriella, che nel corso dell’ultimo consiglio comunale illustra la delibera attraverso la quale hanno deciso che il centro storico debba diventare discarica a servizio degli altri comuni. Il tutto parte dalla Provincia con il Piano di gestione dei rifiuti della Provincia di Campobasso che ha determinato la necessità̀ di realizzare nel territorio provinciale sei stazioni di trasferimento per lo stoccaggio dei rifiuti, il piano ha previsto che le sei stazioni di trasferimento devono essere realizzate nei seguenti comuni: Vinchiaturo, Pietracatella, Salcito, Casacalenda, Larino e Palata, e il Comune di Larino per realizzare l’opera riceverà quale contributo 180 mila euro, euro più euro meno. Ma in origine la stazione doveva essere realizzata in contrada Bosco, dove una volta c’era la discarica comunale.
