“Sono fortemente preoccupato perché non vorrei che venga ulteriormente vilipesa e offesa la persona e la dignità della ragazza che è da salvaguardare e rispettare in modo assoluto, senza riserve e illazioni”. Con queste parole, affidate a un comunicato, il vescovo Gianfranco De Luca, difende la presunta vittima degli abusi sessuali, e spiega la decisione di incontrare la comunità di Portocannone, profondamente scossa e ferita per il caso di don Marino Genova, sospeso ‘ a divinis’, per una denuncia di pedofilia. Un documento in cui si ripercorre tutta la vicenda e in cui il vescovo spiega che nel prendere atto della verosimiglianza del racconto della giovane ha preso immediati provvedimenti per allontare il parroco e prendersi cura della vittima. All’appuntamento nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo in realtà in pochi si sono presentati. Non si è trattato di un incontro pubblico, ma di un colloquio privato che il vescovo ha riservato a chi ne ha fatto richiesta. Il paese è diviso, in molti non credono alle accuse rivolte al parroco che per sette anni ha vissuto in questa comunità, ma questa storia sta avvelenando i rapporti e rischia di indurire ancora di più una comunità già segnata da altri fatti di cronaca. Nessuno ne vuole parlare. Non bisgona dimenticare però che in gioco c’è la vita di due persone, che per diverse ragioni stanno vivendo il loro dramma interiore. La magistratura farà chiarezza, ma qualunque sarà la verità, sarà amara per tutti.