Ricordano i sindacati che a distanza di qualche settimana dell’arrivo di Alberto Alfieri allo Zuccherificio del Molise, lo slogna diventato famoso fosse ‘la merenda è finita’. “E’ vero, ma è iniziata per altri”. Lo scrivono Cgil, Cisl e Uil in un documento in cui mettono nero su bianco anche incarichi e consulenze “per una gestione degna di aziende floride che possono permettersi tutto, mentre i dipendenti contemporaneamente -aggiungono – sono stati abituati a lavorare non chiedendo più del necessario, senza sprechi, con una manutenzione ai limiti della sicurezza, con il pensiero continuo al possibile fallimento”. Nella nota intitolata “tutto quello che non ti hanno detto” c’è uno schema in cui vengono riportati stipendi e consulenze. Solo per il vecchio Zuccherificio tra amministratore delegato, presidente e consigliere vengono spesi 200mila euro all’anno. L’amministratore unico della NewCo, Alfieri, percepisce 240mila euro. Mentre in due anni di consulenze per la NewCo, tra il procuratore speciale, le agenzie interinali e i consulenti tecnici e alle vendite si sono spesi circa 2 milioni e mezzo di euro. Insomma i sindacati fanno notare che solo 8 soggetti hanno incassato quasi tre milioni di euro, mentre il costo dei dipendenti che tra fissi e stagionali arrivano a 200 unità, per il 2013 è stato di sei milioni e 700mila euro. Vengono inoltre ricordati i 27 esuberi mandati a casa, tra cui 9 dipendenti che dovevano essere ricollocati e che invece non sono ancora rientrati. “Una delle offese più grandi – scrivono ancora – è che ci hanno strappato la dignità decurtandoci un’indennità di 4mila euro all’anno per risanare i conti”. Ora i dipendenti chiedono che ognugno faccia la sua parte e che non venga permesso il fallimento di un’azienda che opera sul territorio da 40 anni.
Zuccherificio: dipendenti e sindacati contro “gli sprechi della gestione”
