E’ ormai passato un anno da quando due cittadini sono entrati nella massima istituzione regionale: il Consiglio Regionale. Un anno sicuramente intenso, pieno di nuove esperienze e forti responsabilità, di alti e bassi, ma di grande costanza e coerenza e impegno. Un anno che però ci ha fatto capire che la strada per cambiare è ancora lunga e per certi versi quella imboccata non è quella che porta alla serenità sociale, all’eguaglianza ed al completo servizio del cittadino.
Sono mesi che il Consiglio Regionale si riunisce una volta a settimana ma ogni volta è un rinviare, sospendere, aggiornare…la durata media di una seduta, al netto delle lunghe pause, si può contare in minuti, mentre gli argomenti trattati spesso sono quelli necessari alla maggioranza o alla Giunta, mentre quando arrivano mozioni o interrogazioni da parte degli altri Consiglieri sono quasi sempre da relegare a mera accademia di parole vuote necessarie solo a far finta di promuovere azioni per tutelare quella cerchia di elettori di riferimento che puntualmente riconfermano gli stessi soggetti, pur consapevoli che mai nulla è cambiato nelle loro vite se non, qualche rara volta, in cambio di infiniti ringraziamenti ed una riconoscenza in termini di voti che viene a perpetrarsi per generazioni.
Le Commissioni poi non di rado vengono disertate, i lavori vanno a rilento e quel poco di iniziativa legislativa è anche questa troppo spesso riconducibile a poco più che spot elettorale senza uno straccio di programmazione e che, nel migliore dei casi, va a tamponare solo le emergenze.
In tutto questo chi vi scrive, insieme a Patrizia, vive in un clima in cui all’interno del “palazzo” continuano occhiatine civettuole per trascinarci 0ra da una parte ora dall’altra, quando va bene, e quando va male invece ci si sente completamente ignorati ed isolati, se non addirittura tacciati di essere “professorini” o peggio “correttori di bozze”! All’esterno poi le aspettative dei cittadini sono alte e i tempi biblici dell’Assise regionale fanno arenare tutte le nostre azioni: basti pensare alle decine di interrogazioni che da mesi aspettano risposte, quando invece da regolamento dovrebbero servire al massimo quindici giorni.
Quando si è opposizione diventa poi necessario conoscere qual è la linea che il Governo vuole portare avanti su una determinata questione, e quindi poter intervenire con proposte alternative, come fatto ad esempio susanità o partecipate. Ma tutto viene a fermarsi, si cristallizza! Le stanze degli altri colleghi Consiglieri vengono aperte solo per “ricevere”, con corridoi che si trasformano in vere e proprie sale d’attesa per tanto che sono affollate (mancano solo poltroncine e riviste). Per non parlare poi della continua necessità di ostentare un blasone o una visibilità per una Regione sull’orlo del baratro organizzando incontri, festeggiamenti, viaggi ed altro, tutto a spese della Regione stessa.
In tutto questo anche noi del MoVimento 5 Stelle non possiamo esimerci da colpe: pensavamo che alcuni esempi potessero servire a far cambiare approccio ed invece non è stato così. Basti pensare alla rinuncia che facciamo sulle nostre indennità e al fatto che non tutti gli altri Consiglieri abbiano restituito i fondi dell’articolo 7 illegittimamente percepiti per i mesi di agosto, settembre e ottobre scorsi.
L’unico modo per cambiare davvero è vincere le elezioni, diventare forza di governo ed amministrare! L’unico modo è condividere e partecipare, interessarsi della politica, smettere di delegare: aiutateci, aiutiamoci! Il Molise merita di più…