di ENZO DI GAETANO Cominciano ad arrivare i frutti dell’attività di ricerca e studio curata personalmente da Francesco Versaci, primario di cardiologia del Cardarelli e del Veneziale.
Sul fronte della ricerca, da segnalare gli importanti obiettivi raggiunti nella cura dell’ipertensione non controllabile dalla terapia farmacologica e le nuove tipologie di intervento per le ablazioni e l’emodinamica. Insomma, sotto la guida di Francesco Versaci, uno dei cardiologi italiani più apprezzati, la cardiologia molisana sta raggiungendo livelli qualitativi di assoluta eccellenza. I numeri parlano più di tutto. Una volta il Molise esportava cardiopatici, oggi la mobilità attiva, ovvero malati che arrivano per farsi curare in Molise, aumenta del 30 per cento all’anno. E ogni mese ne arrivano una decina persino dall’Abruzzo, dove una volta andavano i cardiopatici molisani.
Versaci nel giro di un paio di anni ha formato un gruppo di cardiologi emodinamici che ci fa invidiare da altre realtà, fino a ieri più attrattive del Molise.
Oggi cardiologi vengono a Campobasso e Isernia dall’Italia e dall’Europa per seguire le nuove tipologie d’intervento, seguite personalmente da Versaci e la cardiologia molisana è stata anche protagonista di un convegno medico organizzato a Washington dalla società americana di cardiologia.
Ma si può fare ancora di più per i cardiopatici molisani. Ogni anno ci sono circa casi di infarto in Molise e tante vite potrebbero essere salvate se si riuscisse finalmente a far partire la rete cardiologica d’emergenza regionale. Un obiettivo a cui Versaci guarda con grande motivazione e competenza, visto che proprio lui l’ha fatta partire in Lazio e oggi il Molise, insieme alla Calabria, è l’unica regione ad esserne ancora sprovvista.