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domenica, Dicembre 22, 2024

Isernia, tornano gli incappucciati

AttualitàIsernia, tornano gli incappucciati

di ENZO DI GAETANO È tornata a Isernia per la processione del venerdì santo. Le confraternite, le parrocchie, la curia hanno predisposto ogni minimo dettaglio. E anche questa volta sono arrivati a Isernia migliaia di visitatori, fedeli e curiosi. La processione del venerdì santo, a Isernia, è oramai un evento religioso nazionale, definito come la processione degli incappucciati. Dei penitenti che coprendosi il volto, scalzi, mortificano il loro corpo accompagnando il Cristo morto, ma come ci ricorda Mauro Gioielli, storico e ricercatore, la processione del venerdì sera vuol dire anche tanto altro. Rappresentare la morte per superare la morte. È questa, in estrema sintesi, la ragione culturale verso cui tende la drammatizzazione sacra del Venerdì Santo, che trova compimento nel cordoglio collettivo “messo in scena” attraverso la Processione del Cristo Morto. Il prologo liturgico di tale dramma rievocativo sta nei Sepolcri, il suo epilogo risolutore nella Resurrezione. L’itinerario da compiere è un itinerario temporale, ma è anche un itinerario di sentimenti. Gli elementi iconici della Processione del Venerdì Santo a Isernia sono le statue del Cristo Morto e della Mater Dolorosa col cuore trafitto da sette pugnali, sono i busti degli Ecce Homo e le Croci della salita al Calvario], sono le Croci del Sudario e le Croci con gli strumenti della Passione. Il dramma che si rappresenta è un dramma mobile, si muove in un territorio urbano che diviene spazio sacro. Un’intensa vibrazione psicologica e una profonda commozione avvolgono uomini e cose, esaltando il legame sociale del gruppo che, in tal modo, avverte il potenziamento della propria unione religiosa. La tradizione popolare isernina vuole che i pugnali simboleggino i sette peccati capitali. Questa credenza è antica e pervicace, Va, però, chiarito che, in realtà, il cuore dell’Addolorata è trafitto da spade o pugnali che rappresentano i suoi sette dolori: La profezia di Simeone; La fuga in Egitto; Gesù smarritosi nel Tempio; La Madre incontra il Figlio lungo la via del Calvario; La Madonna ai piedi della Croce; La deposizione, con la Vergine che accoglie fra le braccia il Cristo morto; Maria presso il sepolcro. Gli Ecce Homo portati in processione a Isernia sono dei busti statuari che raffigurano Cristo dopo la flagellazione: e l’attributo fondamentale del busto dell’Ecce Homo è il fusto di canna posto fra le mani legate di Cristo.

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