Il bombardamento di Isernia da parte delle forze aeree anglo-americane, avvenuto il 10 settembre 1943, è stato uno degli eventi più tragici che abbia mai colpito la città di Isernia. Appena due giorni dopo l’annuncio dell’armistizio firmato dal Maresciallo Badoglio con gli Alleati, la popolazione isernina accolse con festosi saluti e sventolio di fazzoletti bianchi gli aerei anglo-americani che sorvolavano la città, ignara del triste destino cui sarebbe andata incontro. Infatti gli aerei militari intrapresero un feroce bombardamento e distrussero gran parte del centro abitato, uccidendo migliaia di 4000 persone. Secondo diverse ricerche storiche il bombardamento di Isernia si inserisce all’interno di una serie di attacchi “strategici” che l’esercito anglo-americano intraprese sul territorio italiano, al fine di indebolire le linee di resistenza tedesche. In particolare Isernia rappresentava un punto di passaggio fondamentale per i tedeschi verso la Campania e la costa adriatica.
Si pensa che uno dei principali obbiettivi del bombardamento fosse il ponte della ferrovia, che doveva essere distrutto al fine di interrompere la comunicazione tra l’asse tirrenico e quello adriatico. Il ponte invece nonostante quelle migliaia di bombe rimase intatto, mentre la città fu rasa al suolo.