Vicenda Ittierre, incontro a Isernia tra i commissari governativi della Legge Marzano e la proprietà della Oti, ovvero Antonio Rosati.
Si parlerà dell’eventuale fitto degli uffici e dei capannoni della vecchia Ittierre, lì dove dovrebbe avere sede la Oti. Ma non tutto è scontato. Infatti Rosati non sembra avere affatto intenzione di confermare il precedente contratto di fitto, tra i commissari e Bianchi, da settecentomila euro annui. Non se ne parla neanche, hanno detto i collaboratori del vicepresidente del Genoa calcio, patron della Oti. Solo di fronte ad una congrua riduzione dell’importo, Rosati prenderebbe in esame la permanenza a Pettoranello. L’impressione è che alla fine le due parti si metteranno d’accordo, magari la Oti non fitterà tutti i locali dell’ex Ittierre e magari, i commissari, rivedranno le loro pretese economiche.
Intanto anche le nuove iniziative del settore tessile che stanno approdando a Isernia cercano casa. L’amministratore di Missardi, Massimo Calugi, starebbe valutando la sistemazione negli ex capannoni Gtr, a Pettoranello, una collocazione che non avrebbe bisogno di grossi interventi in quanto era già sede di un’industria tessile.
Infine c’è un altro grosso imprenditore del settore tessile che sta arrivando a Isernia e che è a caccia di strutture, si tratta di David Marini, di Giulianova, che avrebbe messo gli occhi sul capannone realizzato dal Gruppo Calabrese nella piana industriale di Miranda.
Mentre la Missardi ancora non passa ala fase operativa, Marini, dal suo canto, avrebbe già avviato anche colloqui preliminari all’assunzione con un centinaio di maestranze della ex Ittierre. In conclusione, dopo la fine ingloriosa dell’Ittierre, fortunatamente per Isernia, non mancano le iniziative, tra Rosati, Missardi e Marini, già siamo a tre, con un’occupazione pronosticabile in circa duecento unità. Certo l’Ittierre arrivava a seicentocinquanta, ma l’importante è ricominciare.
Chiudendo con le vertenze in atto, da segnalare la protesta che i dipendenti delle ex esattorie stanno organizzando per mercoledì al consiglio regionale. Sotto accusa la Regione, incapace, dopo più di un anno, di varare un nuovo servizio di riscossione tributi. La città di Viterbo, anch’essa servita dai Marcucci, invece, sta già emanando un bando che prevede clausole di salvaguardia per gli ex dipendenti.
Viterbo sì, il Molise no. C’è da vergognarsi.