Una tempesta in una vasca d’acqua. Potrebbe essere questa la frase fatta, riadattata, che rappresenta al meglio quello che sta accadendo intorno all’appetitoso appalto per la gestione della piscina comunale di Isernia.
Andiamo con ordine: l’ultima gara pubblica di affidamento della gestione della piscina comunale risale al 2000. Il servizio fu affidato per dieci anni all’impresa Fernando Melfi. La nuova gara fu effettuata nel 2011, ma ci furono dei ricorsi al Tar che annullarono la procedura e, da allora, la gestione è andata avanti a forza di proroghe, giustificate dall’emergenza e dalla continuità da dare al servizio. Un servizio che non è un affaruccio da quattro soldi, ma un bel business, visto che la piscina è frequentata da circa ottocento utenti, per lo più bambini e ragazzi, che pagano la loro brava retta mensile.
Per cui si può ipotizzare un fatturato annuo da qualche centinaio di migliaia di euro, non tanto, ma neanche poco in tempi di crisi come questo. Ragion per cui attorno alla piscina gli appetiti non sono pochi.
L’amministrazione Brasiello, all’ennesima scadenza dell’ennesima proroga, ha scelto di andare avanti con un’ulteriore proroga, per quattro mesi, fino a dicembre. L’intenzione è quella, con il nuovo anno, di internalizzare il servizio, in pratica gestione diretta del Comune, magari avvalendosi di una cooperativa. Ma su tutta la procedura e sull’ennesimo rinnovo in prorogatio incombe la spada di Damocle dei ricorsi al Tar. Lo ha preannunciato Michele Viscovo della Venafro Nuoto, che auspica una regolare gara per l’affidamento del servizio.
Spulciando tra gli atti, si scopre che l’ennesima proroga all’attuale gestore è stata sancita da un accordo, grazie al quale l’impresa Fernando Melfi ha effettuato lavori di manutenzione e ha riconosciuto al Comune delle somme arretrate che doveva, a titolo di canone per la gestione.
Insomma, la stessa strada seguita per il cinema ex 8 e mezzo. Una transazione che però, come in quel caso, dovrà essere seguita o da un regolare appalto, oppure dalla gestione diretta da parte del Comune. Ed è questo un particolare di non poco conto. (edigaetano)