Come preannunciato, questa mattina, ha riaperto i suoi cancelli ai lavoratori l’Ittierre di Pettoranello. Bisognava garantire la continuità produttiva per non azzerare il valore dell’azienda che verrà acquisita dalla Oti e, per questo motivo, la gestione commissariale, d’accordo con Rosati, ha riavviato la produzione per non perdere l’appuntamento con i campioni della prossima stagione della moda.
I costi saranno poi trasferiti alla Officiene Tessili Italiane, appena si arriverà alla tanto sospirata firma del contratto di cessione. Ma, per il momento, la cosa importante era preparare i campionari che non possono certo aspettare i tempi infiniti delle procedure burocratiche legate al concordato.
Quindi lavora l’Ittierre, ma paga Rosati. Questo l’accordo che ha consentito oggi di far rientrare in azienda una cinquantina di lavoratori.
Per lo più modellisti che dovranno disegnare i campioni delle nuove linee produttive.
Insieme a loro Bianchi e Rosati, che sono arrivati ben presto da Milano, insieme a Gay Mattiolo (nella foto durante una delle sue sfilate) in persona ed ai rappresentanti di un’altra griffe ancora tenuta coperta.
Qui le indiscrezioni corrono e si parla di un accordo in via di definizione tra la Oti e il Gruppo Ferrè.
Se così sarà, le Officine Tessili Italiane partirebbero con tre licenze: GaY Mattiolo, Ferrè e Lorenzo Riva. Quest’ultima già apparteneva ad Antonio Rosati.
Nelle prossime ore è attesa una conferenza o un comunicato stampa che dovrebbe finalmente illustrare i piani operativi della Oti.
Ma la notizia che tutti aspettavano già c’è: l’Ittierre è ripartita e tutti si augurano che possa, nel minor tempo possibile, tornare ai livelli di una volta. (edigaetano)