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venerdì, Dicembre 27, 2024

Ruta e Frattura rifondano la Democrazia cristiana. Rinunciano alle biomasse e danno fuoco al centrosinistra

AperturaRuta e Frattura rifondano la Democrazia cristiana. Rinunciano alle biomasse e danno fuoco al centrosinistra

di PASQUALE DI BELLO

Conferenza stampa a sorpresa del senatore Roberto Ruta e del presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura. I due siglano un patto che, al di lĂ  del merito, nasconde una strategia politica per condizionare le sorti del centrosinistra molisano.

Che qualcosa di farmaceutico fosse in corso, lo avevamo capito sin dalla giornata di domenica quando, nella serata, è giunto a tutte le redazioni un comunicato stampa del senatore Roberto Ruta che annunciava per il giorno dopo una conferenza stampa insieme al presidente della Regione, alle ore 10.30, in piazza Prefettura a Campobasso, “tra il Palazzo di Governo e la Chiesa Cattedrale”. Questa la frase, testualmente riportata. Ora, tra il palazzo di Governo e la Chiesa Cattedrale, come gli abitanti di Campobasso ben sanno, c’è una cosa ben precisa: la farmacia. E loro, Ruta e Frattura, puntuali, alle 10.30, si sono presentati davanti alla spezieria, accerchiati da una nuvola di giornalisti. Che il luogo non fosse stato scelto a caso, lo si è capito quando il senatore Ruta ha dato lettura di un documento congiunto, a sua firma e a quella di Frattura, col quale se non un missile, quantomeno una supposta è partita in direzione del centrosinistra molisano.

Vediamo di spiegarci. Ruta e Frattura hanno illustrato cinque punti di un decalogo la cui seconda parte, come nella tradizione dei gialli televisivi, verrĂ  resa nota la prossima settimana. I politici molisani, d’altronde, si sa che sono a puntate: gli manca sempre qualche cosa per essere tutt’interi. Spesso, quello che manca (ma non ci riferiamo ai conferenzieri della spezieria), è una cosa fondamentale: la materia grigia. Ma torniamo alla conferenza. I cinque punti programmatici e di attualitĂ  sono i seguenti: 1. Bilancio regionale 2015 dedicato alla crescita e all’occupazione; 2. Intesa con parti sociali e delegazione parlamentare per il riconoscimento dell’area di crisi; 3. Definizione di un’offerta sanitaria basata sulla qualitĂ  e sull’appropriatezza delle prestazioni; 4. Sospensione immediata e cautelativa delle autorizzazioni per le centrali a biomasse e verifica dei presupposti per l’annullamento; 5. Realizzazione della superstrada a quattro corsie Termoli – San Vittore.

L’enumerazione delle questioni, è stata preceduta da una introduzione del senatore Ruta – che parlava anche per Frattura – con la quale si preannunciava, entro la fine di ottobre, la convocazione di una assemblea dell’intero centrosinistra destinata alla discussione dei temi sui quali, questo ci pare d’evidenza palmare, Frattura e Ruta hanno deciso di dettare l’agenda. Bene, è su questo che forse vale la pena di soffermarsi per qualche considerazione. Col rispetto dovuto a un senatore della Repubblica e ad un presidente di Regione, è davvero singolare la procedura del tutto illogica con la quale questo centrosinistra procede. Due tra i tanti soggetti di cui si compone questo centrosinistra molisano, si “arrogano” il diritto di svegliarsi un mattino e declamare davanti ad una farmacia la prima cinquina del loro personalissimo decalogo, salvo premettere che una un’assemblea successiva ed evanescente andrà poi a concionare sulle questioni.

Ora, e non ce ne vogliano gli interessati contro i quali (e i due lo sanno bene) non abbiamo nulla di personale, ma a quale titolo Ruta e Frattura fuori da ogni sede istituzionale e di partito hanno messo su questa minestrina che pretendono poi di far mangiare una sera a cena a tutti gli altri? Per capirci: il segretario del Partito democratico, Micaela Fanelli, ha contribuito alla elaborazione di questi punti programmatici? Ne era a conoscenza e li condivide? E gli altri partner di coalizione, come ad esempio l’Italia dei Valori, sarà felice di apprendere a mezzo stampa che l’autostrada del Molise non si farà? Di Pietro senior, va ricordato, a favore dell’autostrada ha fatto battaglie mondiali, nemmeno fosse la San Vittore – Rebibbia invece che la Termoli – San Vittore. E sul tema Sanità, che secondo Ruta e Frattura deve essere di “qualità ed appropriata”, esiste già una declinazione dei due termini concordata con Rialzati Molise, il “braccio” dell’europarlamentare forzista Aldo Patriciello all’interno del centrosinistra?

La verità, o almeno quella che a noi appare la verità, è che la conferenza stampa di questa mattina sia la classica fuga in avanti per mettere tutti gli altri davanti al dato di fatto e alla scelta tra il prendere o il lasciare. E’ in corso una manovra neocentrista in vista di nuove alleanze in Regione e soprattutto di una serie di riposizionamenti  propedeutici alle probabili elezioni politiche della prossima primavera. La coppia Renzi-Napolitano non può reggere a lungo, specie dopo la ripresa di vigore del Movimento 5 Stelle che, più passa il tempo (per questo a Renzi conviene votare) e più guadagna consenso. A questo va aggiunto che il Capo dello Stato non potrà sostenere a lungo un governo retto da un premier non eletto e mantenuto in vita con i voti di un partito nato in provetta, il Nuovo Centrodestra, le cui fila sono approdate a Montecitorio e Palazzo Madama con presupposti radicalmente diversi da quello di mantenere in vita l’inconcludente Partito democratico.

Quella della fuga in avanti, per quel che riguarda Ruta e Frattura, non è una novità. Fu proprio l’attuale senatore, all’epoca fondatore di Alternativ@ (una costola scissa dal PD ma senza scissione), a tenere in solitaria, in un albergo campobassano, una conferenza stampa con la quale candidava Paolo di Laura Frattura alla presidenza della Regione Molise.  Com’è finita, ognuno lo sa. Frattura vinse le Primarie del centrosinistra con i voti di Ruta e fu candidato alla presidenza che invece perse per meno di mille voti. Vinse Iorio, allora, ma ci fu la rivincita per l’annullamento delle elezioni. E Frattura vinse, anche se Ruta solo all’ultimo minuto decise di appoggiarlo, dopo averlo tenuto in campana per mesi insieme all’allora segretario regionale del PD, Danilo Leva. A proposito, gli onorevoli Leva e Venittelli sono anch’essi del centrosinistra e del PD come il segretario Fanelli? E se sì, dove sono le loro firme sotto al decalogo, anzi alla cinquina? E se non ci sono, perché? Misteri molisani. Anzi, misteri democristiani.

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